David Hume: differenze tra le versioni

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Ho introdotto un piccolo estratto dal Trattato sulla natura umana, più precisamente Lettera di un gentiluomo al suo amico in Edimbrugo. scritto nel 1771-1776
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Tutto è ignoto: un enigma, un inesplicabile mistero. Dubbio, incertezza, sospensione del giudizio appaiono l'unico risultato della nostra più accurata indagine in proposito. Ma tale è la fragilità della ragione umana, e tale il contagio irresistibile delle opinioni, che non è facile tener fede neppure a questa posizione scettica, se non guardando più lontano e opponendo superstizione a superstizione, in singolar tenzone; intanto, mentre infuria il duello, ripariamoci felicemente nelle regioni della filosofia, oscure ma tranquille.
 
==''Lettera di un gentiluomo al suo amico in Edimburgo.''==
*Dove sono o cosa sono? Da quali cause deriva la mia esistenza ed a quale condizione finirò per tornare?
Di chi devo ricercare il favore o temere la collera?
Quali esseri mi circondano?
Su quali ho influenza, o quali hanno influenza su di me?
Noi non abbiamo altra scelta fra una ragione falsa e la completa assenza di ogni ragione.
Se devo essere uno stolto come certamente sono tutti coloro che ragionano o che credono in qualche cosa, che la mia stoltezza sia almeno naturale e gradevole.
In tutti i casi della vita dobbiamo sempre conservare il nostro scetticismo. Se crediamo che il fuoco riscalda e che l'acqua rinfresca è perché ci costa troppa fatica pensare altrimenti.
(estratto dal Trattato sulla natura umana)
==Bibliografia==
*Gino Ditadi, ''I filosofi e gli animali'', vol. 2, Isonomia editrice, Este, 1994. ISBN 88-85944-12-4