Marco Delvecchio: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
sistemo le fonti |
tolgo due citazioni poco significative |
||
Riga 5:
*{{NDR|Sull'esperienza all'Inter}} Ho bellissimi ricordi dell'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]]. Non scorderò mai il mio esordio in Coppa Italia contro la Juve. Ero a Viareggio e mi chiamarono per giocare con campioni del calibro di [[Lothar Matthäus|Matthäus]] e Brehme. Stavo bene: Moratti mi considerava fondamentale e mi diceva che ero incedibile, che dovevo dare una mano a far ambientare i nuovi compagni.<ref name="inter">Dall'intervista per ''I Signori del calcio'', Sky; citato in ''[http://www.fcinternews.it/news/delvecchio-amareggiato-quando-andai-via-dall-inter-78208 Delvecchio: "Amareggiato quando andai via dall'Inter"]'', ''Fcinternews.it'', 28 aprile 2012.</ref>
*{{NDR|Sull'addio all'Inter}} Ero in Under 21, mi chiamarono e mi dissero che mi dovevo trasferire a Roma per via di uno scambio con Branca. Ero stupito e amareggiato e ci rimasi male. Misi però poco a dimenticare e ambientarmi. Devo anzi ringraziare [[Massimo Moratti|Moratti]] perché mi diede la possibilità di fare una carriera che forse all'Inter non avrei fatto.<ref name="inter"/>
*{{NDR|Su [[
*{{NDR|Su Lazio-Roma (4-1)}} 21 novembre 1999, dopo mezz'ora eravamo 4-0, c'era gente incredula, non si era mai visto contro una Lazio fortissima. Rientrammo negli spogliatoi, esultavamo e Capello ci urlava che non era finita. Un derby veramente entusiasmante. Montella era straordinario, tecnicamente fortissimo, faceva la differenza. Appena capitava mezza palla buona faceva gol, non si poteva dir nulla. Ho avuto un buonissimo rapporto, poi abbiamo vissuto insieme tante altre esperienze.<ref name="intervista"/>
*{{NDR|Su [[Fabio Capello]]}} Capello è stato l'allenatore che mi ha cambiato nel modo di giocare. Già dal suo primo anno ha voluto cambiare la mia posizione, quando arrivò giocai con [[Francesco Totti|Totti]] e [[Vincenzo Montella|Montella]], ma già a metà stagione mi mise sulla fascia pensando all'anno dopo. Ti faceva tirare fuori il 110%, la sua più grande dote. Trattava tutti allo stesso modo, non c'erano giocatori di nome o altri, i regolamenti erano uguali.<ref name="intervista"/>
|