Massimo Fini: differenze tra le versioni

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'''Massimo Fini''' (1943 – vivente), giornalista, scrittore, drammaturgo e attore italiano.
 
*[[Barack Obama]], [[premio Nobel]] per la Pace, ha dichiarato di "''non escludere un attacco militare all'Iran''". Il presidente israeliano [[Shimon Peres]], premio Nobel per la Pace, ha affermato: "''L'attacco all'Iran è sempre più vicino''". Perché non diamo anche un bel premio Nobel per la Pace, alla memoria, al vecchio [[Adolf Hitler]]? (da<ref>Da ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/19/adesso-tocca-ai-giorni-delliran/171705/ Adesso tocca ai giorni dell'Iran]'', ''Il Fatto Quotidiano'', 19 novembre 2011).</ref>
*[[Bruno Vespa]] fu un giornalista a totale e completo servizio della Prima Repubblica; nelle veste di bardo della Democrazia Cristiana, remunerato con la direzione del Tg1, prono agli ordini dei suoi padroni di turno e veri datori di lavoro, vale a dire i vari segretari del Biancofiore, e il cui unico atto di coraggio di una vita da domestico fu di' ammettere di esserlo quando (ma erano ormai gli ultimi giorni di' Saigon) disse «il mio editore di riferimento è la Dc». Bruno Vespa sta alla prima Repubblica come Mario Appelius sta al [[Fascismo]]. (da<ref>Da ''[http://www.massimofini.it/1840list.las?-nothing=&-Token.XK=X002190088&-Token.XKAction=.search&-Token.XKError=9000%2F9040Response.las&-Token.moreID=&-Database=iOrgDBmassimofini&-Table=Txt&-Response=1840list.las&-MaxRecords=10&-Token.XMessID=0A00230304f5625481NoW35F075E&Web=massimofini&-op=eq&Web=massimofini&-op=eq&Section=10&Status=3&Klass=1&-op=lt&InDate=2010-02-03+15%3A27%3A05&-op=gt&OutDate=2010-02-03+15%3A27%3A05&Type=Visitatori&-sortField=AcquireDate&-sortOrder=Descending&-MaxRecords=8&-Token.Key=Pensiero&-Token.SubKey=Giornalista&-Token.MenuLevel=2&-op=cn&Title=&-op=cn&Abstract=&-op=cn&Text1=&-op=cn&Text2=&-Operator=gte&AcquireDate=1997-7-16+00%3A00%3A00&-Operator=lte&AcquireDate=1997-7-16+23%3A59%3A59&-Operator=&AcquireDate=&-Operator=&AcquireDate=&-op=eq&-op=eq&P9=2&-op=eq&-op=eq&-op=eq&-op=eq&-op=eq&-op=eq&-op=eq&-op=eq&-op=eq Goebbels fra i Padri della Patria]'', ''Il Borghese'', 16 luglio 1997).</ref>
*Che questa sia un'epoca femminea, o quantomeno unisex, lo dice anche il fatto che l'uomo ha perso le proprie caratteristiche di linearità, di dirittura, di franchezza, di lealtà e quindi di virilità. E diventato ambiguo come una donna. Parla con lingua biforcuta, raggira, tende trappole e tranelli. Non rispetta più le regole, la norma, non conosce o non riconosce più la logica, il principio di non contraddizione, ha perso il senso del diritto e della giustizia (cui la donna è refrattaria, per lei non esiste regola che possa avere valore superiore ai propri istinti vitali). L'uomo sta cioè abbandonando il mondo artefatto che lui stesso si era costruito, senza per questo poter ritrovare quello naturale. Siamo di fronte a uomini femminilizzati e a donne maschilizzate, che dall'uno e dall'altro sesso hanno preso solo il peggio. Siamo diventati tutti degli omosessuali. (da<ref>Da ''Dizionario erotico, manuale contro la donna a favore della femmina'', Marsilio, 2000).</ref>
*Da noi esiste un signore, [[Adriano Sofri]], che è stato condannato a 22 anni di reclusione per l'assassinio sotto casa di un commissario di polizia, dopo nove processi, di cui uno, caso rarissimo in Italia, di revisione, avendo quindi goduto del massimo di garanzie che uno Stato può offrire a un suo cittadino. Eppure Sofri ha scontato solo sette anni di carcere e, senza aver potuto usufruire dei normali benefici di legge, che non scattano dopo solo sette anni su ventidue, è libero da tempo, e scrive sul più importante quotidiano della sinistra, La Repubblica, e sul più venduto settimanale della destra, Panorama, e da quelle colonne lui ci fa quotidianamente la morale ed è onorato e omaggiato dall'intera intellighentia che, ad onta di tutte le sentenze, lo ritiene, a priori e per diritto divino, innocente. (da<ref>Da ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/04/in-difesa-del-brasile/84775/ In difesa del Brasile]'', ''Il Fatto Quotidiano'', 4 gennaio 2011).</ref>
*E chissà se [[Vasco Rossi]], con le parole semplici delle canzoni, non finirà per essere più convincente dei tanti intellettuali che, derisi e vilipesi, da decenni denunciano e annunciano il crepuscolo della Modernità. (da<ref>Da [http://www.massimofini.it/2008/il-crepuscolo-della-modernita-e-ora-di-fare-un-passo-indietro «Il crepuscolo della modernità. È ora di fare un passo indietro.»], 2008).</ref>
*Eppure la [[guerra]] ha avuto un ruolo determinante nella storia dell'uomo. Sia dal punto di vista politico e sociale che, e forse soprattutto, esistenziale. Soddisfa pulsioni e bisogni profondi, in genere sacrificati nei periodi di pace. La guerra consente di liberare, legittimamente, l'aggressività naturale, e vitale, che è in ciascuno di noi. È evasione dal frustrante tran tran quotidiano, dalla noia, dal senso di inutilità e di vuoto che, soprattutto nelle società opulente, ci prende alla gola. È avventura. La guerra evoca e rafforza la solidarietà di gruppo e di squadra. Ci si sente, e si è, meno soli, in guerra. La guerra attenua le differenze di classe, di ceto, di status economico che perdono importanza. Si è tutti un po' più uguali, in guerra. La guerra, come il servizio militare, l'università, il gioco regolato, ha la qualità del tempo d'attesa, del tempo sospeso, la cui fine non dipende da noi, al quale ci si consegna totalmente e che ci libera da ogni responsabilità personale. La guerra riconduce tutto, a cominciare dai sentimenti, all'essenziale. Ci libera dall'orpello, dal superfluo, dall'inutile. Ci rende tutti, in ogni senso, più magri. La guerra conferisce un enorme valore alla vita. Per la semplice ragione che è la morte a dare valore alla vita. Il rischio concreto, vicino, incombente, della morte rende ogni istante della nostra esistenza, anche il più banale, di un'intensità senza pari. Anche se è doloroso dirlo la guerra è un'occasione irripetibile e inestimabile per imparare ad amare ed apprezzare la vita. (da<ref>Da ''Elogio della guerra'', Marsilio, 1999).</ref>
*{{NDR|Su [[Giuliano Ferrara]]}} Evidentemente Manzoni quando disegnava l'immortale figura dell'Azzeccagarbugli conosceva già il ciccione.<ref>Citato in [http://www.massimofini.it/articoli/cancellare-la-concussione-il-premier-monti-non-avalli-questa-porcata MassimoFini.it]</ref> (da ''Il Fatto Quotidiano'', 20 marzo 2012)
*Fra cinquant'anni libri come "[[Oriana Fallaci#La forza della ragione|La forza della ragione]]" verranno guardati con lo stesso orrore con cui oggi si guarda il "[[Mein Kampf]]" e ci si chiederà come sia stato possibile. (da ''La missione di Oriana: americanizzare tutti'', ''Il Gazzettino'', 9 aprile 2004) <!-- la fonte indiretta era http://www.kelebekler.com/occ/fallaci02.htm -->