Giuseppe Siri: differenze tra le versioni

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*L'[[Ecumenismo]] non lo si fa andando a metà del ponte, ma piuttosto costruendo ponti, tanti ponti in amorevole fatica, restando fermi sulla riva giusta. (da ''Renovatio'', XI, 1976, fasc. 3, 277-278)
*L'Eucaristia è un atto di amore di Dio, che ha voluto scegliere il pane e il segno della manducazione, cioè della assimilazione, che è la forma più grande con la quale una creatura si può inverare nell'altra, per indicare fino a che punto Dio vuole essere unito a noi e noi uniti a Lui. È per amore! (da ''Omelie per l'Anno liturgico'', ''Fede e Cultura'', 2008)
*{{NDR|Su ''[[La dolce vita]]''}} Mi sono ben guardato dal parlare di visibilità. [...] Il film è veritiero, ed è perché colpisce orribilmente la vita di molti, che taluni hanno reagito anche sulla stampa: vi si sono visti descritti ed hanno avuto paura di se stessi. Ma tutto questo deporrà per le qualità notevolissime dell'autore, non per la visibilità del film.<ref>Dalla lettera di risposta a Montini, 13 febbraio 1960; citato in Antonio Carioti, ''[http://archiviostorico.corriere.it/2008/settembre/09/Siri_difese_dolce_vita_dopo_co_9_080909096.shtml E Siri difese «La dolce vita» dopo le censure di Montini]'', ''Corriere della Sera'', 9 settembre 2008, p. 41.</ref>
*Non so neppure cosa voglia dire lo sviluppo della collegialità episcopale. Il Sinodo non potrà mai diventare istituto deliberativo nella Chiesa perché non è contemplato nella costituzione divina della Chiesa. Potrà al massimo divenire, se il diritto canonico lo ammetterà, un'istituzione ecclesiastica, ma non di diritto divino. (citato in G. Licheri, ''Io Papa? Parla Siri prima del conclave'', ''Gazzetta del Popolo'', 14 ottobre 1978)