William Faulkner: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*«Già» disse la donna. Si voltò di nuovo verso il fornello. «Sono io che cucino. Cucino per magnaccia, per sfigati, per mezzi matti. Già. Cucino, io.» (cap. 1, p. 15)
*Tutto quello che volevo era solo una [[collina]] dove sdraiarmi. (Horace Benbow: cap. 2, p. 21)
*Lei vide l'albero che bloccava la viottola, ma tutto quello che fece fu puntellarsi di nuovo. Le parve fosse la logica conclusione disastrosa della serie di circostanze nella quale si era trovata coinvolta. Rimase lì seduta, rigida, a osservare in silenzio mentre Gowan, che sembrava guardare diritto davanti a sé, andava a sbattere contro l'albero a venti miglia all'ora. L'automobile urtò, rimbalzò all'indietro, poi tornò a picchiare contro l'albero e si rovesciò su una fiancata. (cap. 4, p. 41)
*«Oh, le conosco quelle come te» disse la donna. «Donne oneste. Troppo per bene per avere a che fare con la gente comune. Uscite di nascosto coi ragazzini, ma aspetta che arrivi un uomo». Rigirò la carne. «Prendete tutto quello che potete, ma dare, niente. "Sono una ragazza pura, io; io non le faccio, certe cose". Esci di nascosto coi ragazzini, gli consumi la benzina, ti fai pagare la cena, ma appena ti mette gli occhi addosso un uomo svieni perché tuo padre giudice e i tuoi quattro fratelli potrebbero disapprovare. Ma basta che ti trovi nei guai e da chi corri a piangere? da noi, da quelli che non sono degni neanche di allacciargli la scarpe onnipotenti, al signor giudice». Da sopra il bambino Temple fissava la schiena della donna, il viso come una piccola maschera pallida sotto il cappellino storto. (cap. 7, p. 59)