Caterina da Siena: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Caterina da Siena==
* A maestro Andrea di Vanni depintore, essendo Capitaneo di popolo di Siena.
*E diceva parole tanto dolci, che è da scoppiare, della bontà di [[Dio]]. (dalla lettera ''A Frate Raimondo da Capua dell'Ordine de' Predicatori'', nelle ''Lettere'')
*In altro non sta la pena nostra, se non in volere quello che non si può avere. (da ''Le lettere'')
*Nella amaritudine gusterai la dolcezza, e nella [[guerra]] la [[pace]]. (dalla lettera ''A Stefano di Corrado Maconi'', nelle ''Lettere'')
*Oimè, dov'è la purità del cuore e la onestà perfetta; che con l'onestà loro l'incontinenti diventassero continenti? Ed egli è tutto il contrario; perocché spesse volte li continenti e li puri gustano la incontinenza per le immondizia loro. (dalla ''Lettera a [[Papa Urbano VI|Urbano VI]])
*Orsù figliuoli dolcissimi, correte questo [[Palio di Siena|palio]]; e fate che solo sia uno quello che l'abbia. (dalla lettera ''A Sano di Maco, e agli altri figliuoli'', nelle ''Lettere'')
*Solo colui che è fondato in carità, è quello che si dispone a morire per amore di Dio e salute dell'anime, perocché è privato dell'amore proprio non si dispone a dare la vita. (dalla ''Lettera a [[Papa Urbano VI|Urbano VI]])
*{{NDR|Le [[ultime parole]]}} Sangue, sangue, sangue. (citata in Lodovico Ferretti, ''Vita di S. Caterina da Siena'', Ferrari)
* A maestro Andrea di Vanni depintore, essendo Capitaneo di popolo di Siena.
Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
Carissimo figliuolo in Cristo dolce Gesù, io Caterina, serva e schiava de' servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi giusto e buono rettore, acciò che si compia in voi l'onore di Dio e il desiderio vostro, el quale so che Dio v'à dato buono, per la sua misericordia.
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Permanete etc. Gesù dolce, Gesù amore.
(dalla lettera a Andrea di Vanni, "Le Lettere di S.Caterina da Siena- ridotte a miglior lezione e in ordine nuovo disposte con proemio e note" di Niccolò Tommaseo (G.Barbera, editore- 1860), lettera numero 358)
*E diceva parole tanto dolci, che è da scoppiare, della bontà di [[Dio]]. (dalla lettera ''A Frate Raimondo da Capua dell'Ordine de' Predicatori'', nelle ''Lettere'')
*In altro non sta la pena nostra, se non in volere quello che non si può avere. (da ''Le lettere'')
*Nella amaritudine gusterai la dolcezza, e nella [[guerra]] la [[pace]]. (dalla lettera ''A Stefano di Corrado Maconi'', nelle ''Lettere'')
*Oimè, dov'è la purità del cuore e la onestà perfetta; che con l'onestà loro l'incontinenti diventassero continenti? Ed egli è tutto il contrario; perocché spesse volte li continenti e li puri gustano la incontinenza per le immondizia loro. (dalla ''Lettera a [[Papa Urbano VI|Urbano VI]])
*Orsù figliuoli dolcissimi, correte questo [[Palio di Siena|palio]]; e fate che solo sia uno quello che l'abbia. (dalla lettera ''A Sano di Maco, e agli altri figliuoli'', nelle ''Lettere'')
*Solo colui che è fondato in carità, è quello che si dispone a morire per amore di Dio e salute dell'anime, perocché è privato dell'amore proprio non si dispone a dare la vita. (dalla ''Lettera a [[Papa Urbano VI|Urbano VI]])
*{{NDR|Le [[ultime parole]]}} Sangue, sangue, sangue. (citata in Lodovico Ferretti, ''Vita di S. Caterina da Siena'', Ferrari)
 
==''Libro della divina dottrina volgarmente detto Dialogo della divina provvidenza''==