Michael Jordan: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su [[Kobe Bryant]]}} Dove lo metterei tra i più grandi di sempre? Sicuramente tra i primi 10 nel ruolo di guardia.<ref group="fonte" name=cento>Citato in ''[http://archiviostorico.gazzetta.it/2010/ottobre/16/Jordan_Oggi_farei_100_punti_ga_10_101016069.shtml Jordan: «Oggi farei 100 punti»]'', ''Gazzetta della Sport'', 16 ottobre 2010.</ref>
*{{NDR|Su [[Phil Jackson]]}} È l'unico che sia riuscito a tirare fuori sempre il meglio di me, l'uomo che mi ha fatto diventare un vincente. Fra me e lui era una continua sfida a livello mentale. Mi ha spesso messo in difficoltà nello spogliatoio con i compagni, ma lo faceva per fortificarmi. Non mi sorprende che continui ad avere successo a Los Angeles: è un mago nel mischiare la personalità dei giocatori. Perché con il talento e basta non si vince.<ref group="fonte" name=successore/>
*{{NDR|Rispondendo a "''Jordan, che effetto fa sapere di essere «the Greatest»?''"}} È semplicemente un'opinione. Naturalmente mi vengono i brividi ogni volta che ascolto queste parole da qualcuno. Dentro di me, però, so di non aver mai affrontato [[Jerry West]] o [[Wilt Chamberlain]]. Dunque definirmi il più grande senza aver giocato contro la maggior parte di chi sta qui dentro {{NDR|nella Hall of Fame}} è un errore. Ma solo essere parte di un dibattito del genere lo considero un enorme privilegio.<ref group="fonte" name=successore/>
*Fino ad allora<ref name=god>Il riferimento è a una gara dei Playoff del 1986 tra Chicago Bulls e Boston Celtics in cui Jordan mise a segno 63 punti, record assoluto in una gara di playoff.</ref>, giornalisti e pubblico dicevano: "''Jordan è bravo, ma non ha la stessa classe di [[Larry Bird|Bird]] e [[Magic Johnson]]''". Larry mi fece il più incredibile dei complimenti: quel giorno mi ero guadagnato il suo rispetto. Per me fu un'esplosione di fiducia e la certezza che la mia carriera aveva imboccato la strada giusta.<ref group="fonte" name=successore/>
*{{NDR|Durante la conferenza stampa del primo ritiro}} Ho raggiunto l'apice della carriera. Non ho più nulla da raggiungere, non posso più superare me stesso, ho perso ogni entusiasmo, mi sento demotivato. Ed è giusto, a questo punto, andarmene in pensione, senza aspettare l'inevitabile declino.<ref group="fonte" name=ritiro>Citato in Arturo Zampaglione, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/10/07/addio-basket-mi-hai-stancato.html Addio basket, mi hai stancato]'', ''la Repubblica'', 7 ottobre 1993.</ref>