Giovanni Papini: differenze tra le versioni

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*Un uomo verrà certamente, fra molti anni, in una calma sera d'estate, a chiedermi come si può vivere una vita straordinaria. Ed io gli risponderò certamente con queste parole: Rendendo abituali le azioni e le sensazioni straordinarie e facendo rare le sensazioni e le azioni ordinarie. (da ''Il tragico quotidiano'')
*Verso la mattina tutte le [[stelle]] sparse per il cielo si coagulano insieme, lasciando l'argento per l'oro allo scopo di formare l'unico sole. La [[notte]] è individualista e il [[giorno]] è monarchico. (da ''Spunti e spuntature'', ''Il Frontespizio'', X, settembre 1932)
*Io ho creduto alla guerra nel 14 e nel 15 - ma dal 16 a ora la mia repugnanza e la mia disillusione son andate crescendo gigantescamente. E oggi, come te, maledico e condanno ciò che esaltai. [...] L'orrore ci ha insegnato quel che veramente siamo. (dalla lettera ad [[Aldo Palazzeschi]], 9 luglio 1920<ref>Citato in Franco Contorbia, ''Su Palazzeschi "politico"''; in Gino Tellini (a cura di), ''L'opera di Aldo Palazzeschi, Atti del convegno internazionale'', Firenzea 22-24cura febbraiodi 2001,Gino FirenzeTellini, Olschki, Firenze, 22-24 febbraio 2001, p. 178</ref>)
 
==''Il diavolo''==