Voltaire: differenze tra le versioni

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Era nella Vesfalia, nel castello del baron di Thunder-ten-tronckh, un giovinetto che aveva avuto dalla natura i più dolci costumi. Se gli leggeva il cuore nel volto. Univa egli a un giudizio molto assestato una gran semplicità di cuore, per la qual cosa, cred'io, chiamavanlo Candido. I vecchi servitori di casa avean de' sospetti ch'ei fosse figliuolo della sorella del signor barone, e d'un buon gentiluomo e da bene di quel contorno, che questa signora non volle mai indursi a sposare perché non aveva egli potuto provare più di settantun quarti di nobiltà, il resto del suo albero genealogico essendo perito per l'ingiuria de' tempi.<br>
{{NDR|Voltaire, ''Candido'', Sonzogno, [http://www.liberliber.it/mediateca/libri/v/voltaire/candido_o_l_ottimismo/epub/voltaire_candido_o_l_ottimismo.epub LiberLiber], 1882}}
 
====Sara Di Gioacchino Corcos====
C'era in Vestfalia, nel castello del signor barone di Thunder-ten-tronckh, un giovanetto al quale la natura aveva largito i piú miti costumi. La sua fisionomia ne palesava l'anima. Aveva il giudizio alquanto retto, unito a un spirito dei piú semplici: per questa ragione, credo, lo chiamavano Candido. I vecchi domestici della casa sospettavano ch'egli fosse figlio della sorella del signor barone e di un buono ed onesto gentiluomo delle vicinanze, che quella damigella non volle mai sposare perché egli aveva potuto provare soltanto settantun quarti, e che il resto del suo albero genealogico era andato perduto per le ingiurie del tempo.<BR>
{{NDR|Voltaire, ''Candido'', traduzione di Sara Di Gioacchino Corcos, Edipem, 1974.}}
 
====Paola Angioletti====