J. D. Salinger: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
img, fix vari
Riga 1:
[[File:Portrait of JD Salinger.jpg|thumb|Ritratto di J.D. Salinger]]
{{indicedx}}
'''Jerome David Salinger''' (1919 – 2010), scrittore statunitense.
 
==Citazioni di J.D. Salinger==
*La [[vita]], a mio parere, è un caval donato. (da ''Teddy'', in ''Nove Racconti'', traduzione di [[Carlo Fruttero]], Einaudi, 1996)
 
Line 19 ⟶ 22:
*È buffo. Basta che diciate qualcosa che nessuno capisce e fate fare agli altri tutto quello che volete. (capitolo XXI)
*È buffo. Non raccontate mai niente a nessuno. Se lo fate, finisce che sentite la mancanza di tutti. (capitolo XXVI)
*È tutto. Odio vivere a [[New York]] e via discorrendo. I tassì, e gli autobus di Madison Avenue, con i conducenti e compagnia bella che ti urlano sempre di scendere dietro, e essere presentato a dei palloni gonfiati che chiamano angeli i Lunt, e andare su e giù con gli ascensori ogni volta che vuoi mettere il naso fuori di casa, e quegli scocciatori sempre lì, da Brooks, e la gente che non fa altro.. (capitolo XII)
* ''Eccezionale''. Se c'è una parola che odio è eccezionale. È talmente fasulla. (capitolo XV)
*Io sono il più fenomenale bugiardo che abbiate mai incontrato in vita vostra. È spaventoso. Perfino se vado in edicola a comprare il giornale, e qualcuno mi domanda che cosa faccio, come niente gli dico che sto andando all'opera. È terribile. (capitolo III)
Line 27 ⟶ 30:
*Certe cose dovrebbero restare come sono. Dovreste poterle mettere in una di quelle grandi bacheche di vetro e lasciarcele. So che è impossibile ma è un gran peccato lo stesso. (cap. XVI, 1961, p. 143)
*A chi precipita non è permesso di accorgersi né di sentirsi quando tocca il fondo. Continua soltanto a precipitare giú. Questa bella combinazione è destinata agli uomini che, in un momento o nell'altro della loro vita, hanno cercato qualcosa che il loro ambiente non poteva dargli. O che loro pensavano che il loro ambiente non potesse dargli. Sicché hanno smesso di cercare. Hanno smesso prima ancora di avere veramente cominciato. (cap. XXIV, 1961, pp. 218 sg.)
*«Ciò che distingue l'[[uomo]] immaturo è che vuole [[morte|morire]] nobilmente per una causa, mentre ciò che distingue l'uomo maturo è che vuole umilmente vivere per essa.»<ref>Parole pronunciate dal professore Antolini, che riporta una citazione dello psicoanalista [[Wilhelm Stekel]].</ref> (cap. XXIV, 1961, p. 219)
*[…] scoprirai di non essere il primo che il comportamento degli uomini abbia sconcertato, impaurito e perfino nauseato. Non sei affatto solo a questo traguardo, e saperlo ti servirà d'incitamento e di ''stimolante''. Molti, moltissimi uomini si sono sentiti moralmente e spiritualmente turbati come te adesso. Per fortuna, alcuni hanno messo nero su bianco quei loro turbamenti. Imparerai da loro… se vuoi. Proprio come un giorno, se tu avrai qualcosa da dare, altri impareranno da te. È una bella intesa di reciprocità. E non è istruzione. È storia. È poesia. (cap. XXIV, 1961, p. 220)
*Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira. (capitolo III)
*Il guaio, con le ragazze, è che se gli piace un ragazzo può essere il più gran bastardo dell'universo, ma loro dicono che ha il complesso d'inferiorità e se non gli piace, può essere simpaticissimo e avere il più grande complesso d'inferiorità del mondo, loro dicono che è presuntuoso. Perfino le ragazze più in gamba fanno così. (capitolo XVIII)
*Ad ogni modo, sono quasi contento che abbiano inventato la [[bomba atomica]]. Se c'è un'altra guerra, vado a sedermici sopra, accidenti. E ci vado volontario, lo [[Giuramenti dai libri|giuro]] su Dio (capitolo XVIII)
*Ti succede mai di averne fin sopra i capelli? [...] Voglio dire, ti succede mai d'aver paura che tutto vada a finire in modo schifo se non fai qualcosa? Voglio dire, ti piace la scuola e tutte quelle buffonate? (capitolo XVII)
*Oh, Dio – disse il vecchio Luce – Vuoi proprio che facciamo una tipica conversazione alla Caulfield. Dimmelo subito. (capitolo XIX)
Line 54 ⟶ 57:
*J. D. Salinger, ''Il giovane Holden'' (''The Catcher in the Rye'', 1951), traduzione di Adriana Motti, Giulio Einaudi editore, Torino, 1961.
 
== Altri progetti==
{{interprogetto|w}}
===Opere===
{{Pedia|Il giovane Holden||(1951)}}
{{Pedia|Nove racconti||(1953)}}
 
[[Categoria:Scrittori statunitensi|Salinger]]