Carlo Bergoglio: differenze tra le versioni
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*{{NDR|Sulla [[Juventus Football Club|Juventus]] degli anni trenta del XX secolo}} Gente di poche parole, dura a morire, negata agli scoppi dello entusiasmo, alle vittorie maramalde, con punteggi troppo pesanti. Ha la passione di vincere, e conosce l'arte di perdere bene.<ref>Citato in [[Italo Pietra]], ''I tre Agnelli: Giovanni, Edoardo, Gianni'', Garzanti Libri, Milano, 1985, p. 170. ISBN 88-11-73973-X</ref>
* {{ndr|Sulla Juventus nel 1934}} * {{ndr|Nel 1934}} Hanno creato un ambiente che, come una macchina per impastare tutti i caratteri, ne farne il tipo unico mai illuso e mai disperato, mai troppo ottimista e mai troppo pessimista. Mai agitato e mai placato.<br/> Cadere nella macchina un Monti o un Cesarini, un Orsi o un Varglien, spiriti fieri magari protervi, ed escono ben presto come gli altri: impastati. Ricadde un Tiberti, un Ferrari, un Sernagiotto, un Ferrero o un Valinasso e ne esce fuori un momento sicuro con qualche fierezza.<br/> Il 'super asso' diventa solo un asso, l'aspirante a campione diventa asso; uno cava, l'altro cresce, tutto si livella. L'educazione e naturale riservo fanno il resto
==Note==
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