Walter Mazzarri: differenze tra le versioni

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*A Pechino {{NDR|riferendosi alla partita di Supercoppa italiana Juventus - Napoli 4-2}} siamo stati cornuti e mazziati. Sono stato zitto in questa settimana, ho rivisto la partita contro la Juventus 4-5 volte e a mente fredda c'è stato un momento in cui mi volevo dimettere, ho avuto voglia di smettere. L'errore tecnico ci può stare, ma sono state violate le regole [...] Niente premiazione? Forse ne avevamo troppi sotto la doccia... La nostra protesta non è stata nei confronti dell'avversario, ma di chi è o dovrebbe essere super partes e quindi garantire la legalità e l'uguaglianza. Le regole non si interpretano, si applicano.
*{{NDR|Rispondendo alle dichiarazioni di John Elkann che aveva criticato l'atteggiamento del Napoli del dopopartita}} Dico questo per rispondere a chi non guarda il proprio orto e guarda in casa di altri. Mi sarebbe piaciuto vedere come avrebbe reagito chi ha parlato se avesse subito tutto quello che abbiamo subito noi. E poi da che pulpito... La Juve non è quella società che sostiene di aver vinto 30 scudetti quando più sentenze dicono che sono 28? Farebbero meglio a stare zitti.
 
==Autobiografia "Il meglio deve ancora venire"==
*”Da allenatore, fino a oggi, ho fatto una vita da blindato, una delle poche evasioni che posso permettermi è prendere la macchina e andare a fare un giro, anche lungo, con la musica ad alto volume. È la gita più rilassante che mi sia concessa. Se sono felice, ascolto una bella canzone movimentata, dinamica, che mi carichi, tipo “Dov’è l’amore” di Cher. «Dov’è l’amore / dov’è l’amore / I cannot tell you of my love / here is my story. Dov’è l’amore / dov’è l’amore / non posso parlarti del mio amore / è nella mia storia».”
 
*“Con 11 Hamsik in squadra a Napoli avremmo vinto ogni cosa, prendendo pochi gol e segnandone molti. Saremmo stati di fronte al Dream Team, al gruppo dei sogni, meglio della nazionale Usa di basket del 1992 a Barcellona. Larry Bird, Magic Johnson, Charles Barkley, Karl Malone, Michael Jordan, Scottie Pippen, quella gente li. Classe allo stato puro, proiezione dorata di un altro pianeta. Volendo rimanere in tema, Marek ha la visione di gioco di John Stockton, il playmaker degli americani, l’inizio e a volte la fine dell’azione, quello che faceva gli assist a occhi chiusi, tanto sapeva esattamente dove e a chi avrebbe passato il pallone, ma che riusciva anche ad andare a canestro ad occhi aperti. Hamsik sa sempre cosa fare. È già un allenatore, lo sa, e infatti quello sarà il suo futuro!”
 
*“L’investitura di Moratti mi aveva appena reso immortale. Carico come l’Enola Gay, l’aereo che trasportava la bomba di Hiroshima, perché carico come la dinamite lo sono già di mio.”
 
*“Sapevamo di avere poco tempo a disposizione, non volevamo sprecare neppure un secondo. Quante cose da dirci. Quante sensazioni intorno alle quali confrontarci. Il prima e il dopo nel medesimo calendario, l’Inter come filo conduttore. Mourinho e Mazzarri, stessa iniziale, stesso numero di lettere. M come Milano. M come il Meglio, che deve ancora venire”.
 
*“Con la Pistoiese sono stato su un campo che finiva dentro un burrone. Ero l’allenatore operaio: volevo un pallone mi hanno allungato una cazzuola.”
 
*“Pur di far rendere i giocatori facevo qualsiasi cosa. Una volta ho telefonato alla moglie di Vigiani, un fedelissimo che mi ero portato dietro alla Pistoiese. Dopo un inizio straordinario, a metà stagione nacque suo figlio: la sua compagna stava a Firenze, lui per rimanerle vicino (ma anche perché non aveva uno stipendio tale da potersi permettere un appartamento a Livorno) ogni giorno faceva la spola fra le due città, cento chilometri all’andata e cento al ritorno, millequattrocento a settimana. Il bambino non dormiva, Luca si faceva carico di tutti i problemi, anche di notte, e in campo non rendeva più. Capii. Non era più lucido. Stava facendo tutto in buona fede, però io dovevo far tornare i conti. Decisi di chiamare la moglie, trovai una persona molto intelligente, mi presentai dandole del lei: «Scusi se mi intrometto, signora. Lei è giovane e io un uomo che ha avuto un figlio. Deve capire che suo marito le vuole bene, e che quindi farebbe qualsiasi cosa per la famiglia, però è anche nel pieno della carriera, in un momento determinante. Se anche lei gli vuole bene, e non ho dubbi, gli faccia capire che non ha bisogno di averlo vicino a ogni ora del giorno e della notte. » Ai giocatori lo ripeto fino alla nausea: io guardo la prestazione, ma nel momento in cui il loro rendimento viene meno è un diritto-dovere da parte mia risalire la scala, cercare la causa, e non mi fermo più. A quel punto vado nel privato, lo analizzo a trecentosessanta gradi.”
 
*“Mi hanno messo nel presepe. Né asino né bue, semplicemente Mazzarri, allenatore di un nuovo Napoli. La mangiatoia era occupata, intorno c’era spazio disponibile. A San Gregorio Armeno si sono accorti di me, è comparsa la mia statuina. Elevato a simbolo della (ri)nascita”.
 
*“Cercavamo un giocatore (parlando di Shunsuke Nakamura ndr.), ci hanno portato una spugna. Assorbiva, imparava ad una velocità supersonica. Spiegavo uno schema – lui capiva l’italiano come io il giapponese quindi gli facevo dei disegni, comunicavamo con i geroglifici – e dopo dieci secondi si spostava sul campo esattamente come avrei voluto. Pazzesco. Non sbagliava un movimento mentre i suoi compagni, italianissimi, ne azzeccavano pochi. Allora veniva da me, con i fogli in mano: «Mistel , io elo al mio posto, ma mio compagno fatto un ellole. Non ela dove doveva essele. Io cosa fale se lui non fale cose giuste?». Bella domanda.”
 
*“E poi un giorno, dopo aver vinto tanto, vorrei comprare una società di calcio e diventarne il presidente, per mettere la mia esperienza a disposizione di chi sa ascoltare. Darei linee guida chiare fin dall’inizio, sceglierei il più bravo degli allenatori (ruolo che nei primi tempi sarei costretto a ricoprire io, perché mi fido parecchio di me e non so esattamente come gli altri siano abituati a muoversi e a gestire il gruppo)”
 
*“Il Pibe de Oro è stato lo sportivo più importante per i partenopei, per anni la squadra non è stata definita il Napoli ma il Napoli di Maradona. Come se gli appartenesse. Con me, nei discorsi della gente e nei titoli dei giornali, si è trasformato nel Napoli di Mazzarri.”
 
*“Ai miei giocatori lo dico spesso, un po’ scherzando: «Non mi danno la Panchina d’Oro perché io merito la Panchina di Platino. Il giorno in cui la inventeranno, state sicuri che per me sarà un bellissimo momento». Un mio caro amico, una volta, mi ha fatto riflettere dicendo: «Walter, ascolta me. Einstein non può parlare con chi mette la malta per terra», con tutto il rispetto per chi mette la malta per terra. Intendeva dire che chi ha pensieri di livello superiore fa fatica a discutere con chi sta al piano di sotto, senza alcuna cattiveria. In certe cose io e Mourinho ci assomigliamo molto.”
 
*“Credo nel Signore. E anche in me stesso. Capita che non condivida certe sue scelte ma non le contesto. Io sono un allenatore di uomini e di cuori, Lui di anime, e a mio modo di vedere un allenatore prende decisioni difficili, ma comunque non sbagliate.”
 
==Citazioni su Walter Mazzarri==