Iliade: differenze tra le versioni

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*''Allor Palla Minerva a Dïomede | forza infuse ed ardire, onde fra tutti | gli Achei splendesse glorïoso e chiaro. | Lampi gli uscìan dall'elmo e dallo scudo | d'inestinguibil fiamma, al tremolìo | simigliante del vivo astro d'autunno, | che lavato nel mar splende più bello.'' (da ''Libro V'', 1960)
*''Soli senz'alcun Dio Teucri ed Achei | così restaro a battagliar. Più volte | tra il Simoenta e il Xanto impetuosi | si assaliro; più volte or da quel lato | ed or da questo con incerte penne | la Vittoria volò''. (da ''Libro VI'', 1960)
*''Quale delle foglie, | tale è la [[generazione|stirpe]] degli umani. Il vento | brumal le sparge a terra, e le ricrea | la germogliante selva a primavera.''<ref>Cfr. [[w:Come le foglie (poesia)]].</ref> (da ''[[s:Iliade/Libro VI|Libro VI]]'', 1960)
*{{NDR|[[Ultime parole di personaggi immaginari|Ultime parole]]}} ''Or puoi | Menar gran vampo, Ettorre, or che ti diero | Di mia morte la palma Apollo e Giove. | Essi, non tu, m'han domo; essi m'han tratto | L'armi di dosso. Se pur venti a fronte | Tuoi pari in campo mi venían, qui tutti | Questo braccio gli avría prostrati e spenti. | Ma me per rio destin qui Febo uccide | Fra gl'Immortali, e tra' mortali Euforbo, | Tu terzo mi dispogli. Or io vo' dirti | Cosa che in mente collocar ben devi: | Breve corso a te pur resta di vita: | Già t'incalza la Parca, e tu cadrai | Sotto la destra dell'invitto Achille.'' ('''Patroclo''' ad Ettore: Libro XVI, vv. 1190-1203, trad. di V. Monti)
*''L'evento | Su le ginocchia degli Dei s'asside''. (XVII, 646-647, trad. di V. Monti)