Lauro De Bosis: differenze tra le versioni

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'''Lauro Adolfo de Bosis''' (1901 – 1931), scrittore, poeta ed intellettuale antifascista italiano.
 
==Citazioni di Lauro Dede Bosis==
* Maestà, tra il re e il popolo v'è un patto sacro: Voi lo giuraste. Quando in nome di quel patto Voi ci chiamaste a difendere la libertà d'Italia ed i principi da Voi giurati, noi prendemmo le armi, in sei milioni e seicentomila morirono al Vostro comando. Oggi in nome di quegli stessi principi calpestati come non mai, in nome del Vostro onore di Re ed in nome dei nostri morti tocca a noi di rammentarVi quel patto. Seicentomila cittadini han dato a un Vostro cenno la vita per togliere il giogo da due città: è col Vostro consenso che un giogo infinitamente peggiore grava da anni sull'Italia intera? Accettate Voi veramente d'infrangere dopo Vittorio Veneto quel giuramento cui il [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vostro Avo]] restò fedele dopo Novara? Son sette anni che Vi vediamo firmare i decreti di Radetzky con la penna di [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]]. (...) Maestà scegliete. Una terza via non esiste. Dal fondo della loro disperazione quaranta milioni d'Italiani Vi guardano. (Volantino lanciato su Roma, indirizzato a [[Vittorio Emanuele III]] di Savoia<ref name=cortese/>)
* ''Roma, anno VII dal delitto [[Giacomo Matteotti|Matteotti]]''<br>Chiunque tu sia, tu certo imprechi contro il fascismo e ne senti tutta la servile vergogna. Ma anche tu sei responsabile colla tua inerzia. Non cercarti una illusoria giustificazione col dirti che non c’è nulla da fare. Non è vero. Tutti gli uomini di coraggio e di onore lavorano in silenzio per preparare l’Italia libera. (...) Abbi fede nell’Italia e nella libertà. Il disfattismo degli italiani è la vera base del regime fascista. Comunica agli altri la tua fede e il tuo fervore. Siamo in pieno Risorgimento. I nuovi oppressori sono più corruttori e più selvaggi di quelli antichi, ma cadranno egualmente. Essi non sono uniti che da una complicità e noi dalla volontà d'esser liberi. Gli spagnuoli han liberato la patria loro. Non disperar della tua. (Volantino lanciato su Roma<ref name=cortese/>)
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Dopo aver sorvolato a quattromila metri la Corsica e l'isola di Montecristo arriverò a Roma verso le otto, facendo gli ultimi venti chilometri a motore spento. Sebbene non abbia per tutta esperienza che sette ore e mezzo di volo, se cado non sarà per errore di pilotaggio. Il mio aeroplano non fa che centocinquanta chilometri all'ora, quelli di Mussolini ne fanno trecento. Egli ne ha novecento e han tutti ricevuto l'ordine di abbattere a ogni costo con le loro mitragliatrici qualunque aeroplano sospetto. Per poco che mi conoscano devon sapere che dopo il primo tentativo non posso aver abbandonato l'impresa. Se il mio amico [[Italo Balbo|Balbo]] ha fatto il suo dovere essi sono ora là ad attendermi. Tanto meglio: varrò più morto che vivo.
 
==Citazioni su Lauro Dede Bosis==
*Lauro de Bosis concepì e decise il volo su Roma e il lancio dei messaggi al Re e al popolo italiano come l'adempimento di un preciso dovere morale e politico. Dovere morale, perché egli solo era rimasto libero dopo l'arresto e la condanna dei suoi compagni d'azione. Solidarietà dunque con Vinciguerra e Rendi condannati a quindici anni di carcere, solo per aver proposto il ripristino delle libertà statutarie, soppresse dalle cosiddette "leggi fascistissime" che avevano demolito lo Stato liberale nato dal Risorgimento. (Alessandro Cortese de Bosis)
*De Bosis. Un personaggio unico e inconfondibile. Di padre italiano (e quale padre!) e di madre americana. Professore a New York: cultore profondo e appassionato della storia della civiltà italiana, largamente permeato di dannunzianesimo (Valiani, che se ne intende e che è di Fiume, ama dire che D'Annunzio ha influenzato egualmente fascismo e antifascismo). Arrivato tardi alla lotta contro il regime e non senza qualche sgradevole equivoco coi compagni di esilio (eccetto [[Gaetano Salvemini|Salvemini]] che lo capì subito e lo protesse sempre). Fondatore nel '30 insieme con Mario Vinciguerra (un altro personaggio che meriterebbe una “Vita”) dell'Alleanza Nazionale, una specie di riduzione dell'”Unione democratica” amendoliana in chiave monarchica, anzi in chiave di collaborazione tra forze liberali, cattoliche e moderate al fine di premere su Monarchia e Chiesa per la rottura col fascismo (non importa se due anni dopo il Concordato). ([[Giovanni Spadolini]])
*Io non so se in quella tragica ora, in cui giunse al colpo di stato, Vittorio Emanuele III abbia pensato al programma dell'Alleanza nazionale e soprattutto all'ultimo disperato appello di Lauro a lui lanciato coi manifestini dall'aeroplano nell'ottobre 1931. Se ci penso mi pare impossibile che un gelo non abbia percorso le sue vene considerando quella nobile giovinezza perduta e il troppo tardivo ricorso a quelle idee e progetti che minacciava ormai di sterilità e di rovina la loro attuazione da parte della Monarchia. (Vincenzo Vinciguerra)
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
*Lauro Dede Bosis, ''[http://www.liberliber.it/libri/d/de_bosis/index.htm Storia della mia morte. Il volo antifascista su Roma]'', a cura di Alessandro Cortese de Bosis, Mancosu editore.
*Lauro Dede Bosis, ''Icaro'', Alpes, 1930.
 
==Altri progetti==
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[[Categoria:Scrittori italiani|Dede Bosis, Lauro]]