Vivant Denon: differenze tra le versioni

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*È vero che nella famosa grotta vi è una piccola camera, all'abside della volta, dove, si dice, che l'ascoltatore venisse a piazzarsi. […] Decisi dunque di farmi aiutare a salire nella camera. Ci riuscii non senza fatica ed ecco qui ciò che vidi: una camera lunga dieci piedi e sei pollici su quattro piedi di larghezza che si andava restringendo fino a due piedi e dieci pollici, […] mi misi dapprima all'ingresso della grotta. Finché vi fu solo una persona che parlò in tono normale, la sentii distintamente in qualunque punto della grotta si trovasse, nel medesimo modo in cui l'avrei sentito da giù. Quando parlò a voce bassa, quasi segretamente, sentii un sussurro e niente di articolato; e quando due persone parlarono contemporaneamente, percepii soltanto un brusio di suoni discordanti e confusi che non lasciavano distinguere parola alcuna. {{NDR|riguardo a [[Siracusa]]}}
*Credo infine che, tra tutti i monumenti di [[Siracusa]] che sono sopravvissuti ai secoli, questo delle catacombe può darci, meglio degli altri l'idea più giusta dell'antica grandezza di questa città.
*I Siciliani, lontani dal loro re, che non conoscono se non attraverso un suo rappresentante, si abituano a considerarlo come un pensionato di cui frodano i diritti, si inorgogliscono di offrirgli dei doni gratuiti ed al quale, ogni tanto, tentano di disubbidire, nel solo intento di compiere un gesto di libertà. I Siciliani hanno avuto tanti sovrani, e si sono abituati a non amarne nessuno ed a preferire solo quello dalla cui debolezza possono trarre il maggior profitto: sono sempre pronti ad accogliere un nuovo sovrano che s'imponga con la forza, oppure quello che offra loro delle condizioni migliori; ma liberi di ricorrere, in caso di violenza e di tirannia, ai noti sistemi di rivolta, dei vespri siciliani o di altri consimili. Poichè il paese offre abbondanza di ogni specie di prodotti, essi sono più difficili da sservireasservire di qualsiasi altro popolo, perchè non è possibile costringerli tramite delle privazioni. Si può spogliarli, ma mai rovinarli e infatti un cattivo governo può impoverirli, ma non farli morire di fame.
*Più si osserva Palermo e sempre più l'abbelliscono i suoi particolari: belle strade, grandi e belle piazze, fontane pubbliche e fontane private fino al quarto piano di ogni casa, chiese splendide e passeggiate deliziose, un'aria pura; una densa popolazione e, tuttavia, una pulizia che non si riscontra in nessun'altra città del regno; un commercio fiorente, benché non raggiunga ancora che la dodicesima parte delle sue possibilità, una gran quantità di nobili dimore ricche e fastose, un clima caldo, delle passioni vive, delle donne gradevoli e dei costumi sibaratici. Tutto questo lascia immaginare se il soggiorno qui non debba essere preferito a quello delle altre città del regno.
*{{NDR|descrivendo la festa di Santa Rosalia a Palermo}} Quella sera, i fuochi di artificio che si sparano alla Marina, l’illuminazione che rivela appieno tutta la bellezza di questa passeggiata e quella del Cassaro e quella delle navi a mare, si uniscono per fare di Palermo una città incantata.<ref>Citato in ''[http://www.santarosaliapalermo.it/il-festino-di-santa-rosalia-testimonianze-viaggiatori-dominique-vivant-denon/]''</ref>