Jack London: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 106:
==[[Incipit]] di alcune opere==
[[Immagine:JackLondon-office-1916.jpg|thumb|Jack London nel suo studio, 1916]]
 
===''Bâtard''===
Bâtard era un diavolo. La cosa era risaputa in tutte le Terre del Nord. Molti lo chiamavano Stirpe d'Inferno ma Black Leclère, il suo padrone, per lui scelse l'infame nome di Bâtard. Dunque, anche Black Leclère era un diavolo e i due erano bene assortiti. Il proverbio dice che quando due diavoli si mettono insieme, alla fine sono guai. Il che era prevedibile, soprattutto quando Bâtard e Black Leclère si unirono. La prima volta che si incontrarono, Bâtard era ancora un cucciolo magro e affamato, gli occhi duri; i due si incontrarono a morsi, ringhia e cattivi sguardi, visto che Leclère aveva il labbro superiore lupesco per come si alzava quando mostrava i bianchi denti crudeli. E si alzò allora, e i suoi occhi luccicavano perversi, mentre agguantava Bâtard che si dimenava per trascinarlo fuori dalla figliata. Si capirono di sicuro, infatti Bâtard affondò all'istante le sue zanne da cucciolo nella mano di Leclère e Leclère, con freddezza, strinse il pollice e l'indice sul cane facendolo quasi soffocare.<br />
{{NDR|in ''Il richiamo della foresta'', Feltrinelli, 2011}}
 
===''Il figlio del mare''===
Prestai l'orecchio stanco all'interminabile salmodiare sulle azioni e le avventure di Maui, il prometeico semidio della Polinesia, colui che pescò la terra dalle profondità dell'oceano servendosi di ami assicurati al paradiso, che innalzò il cielo sotto il quale in precedenza avevano camminato gli uomini a quattro zampe non avendo lo spazio per rimanere eretti, e che era riuscito a fermare il sole e a intrappolare le sue sedici gambe per convincerlo ad attraversare più lentamente il cielo – visto che evidentemente il sole era un sindacalista che credeva nella giornata di sei ore, mentre Maui era favorevole al libero commercio e alla giornata di dodici ore.<br />
Line 116 ⟶ 121:
===''La peste scarlatta''===
Il sentiero correva lungo quello che un tempo era il terrapieno di una ferrovia. Ma non ci transitavano più treni ormai da molti anni. La foresta rimontava i versanti del terrapieno scavalcando il dosso, un'onda verde di alberi e di arbusti. Il tratturo era una pista di animali selvatici da seguire in fila indiana.
 
===''Preparare un fuoco''===
Freddo e grigio, il giorno era arrivato ed era esageratamente freddo e grigio quando l'uomo si spostò dalla pista sul Fiume Yukon per risalire l'elevato argine di terra dove una traccia poco battuta sbucava in direzione est per attraversare la folta foresta di abeti rossi. L'argine era ripido e una volta in cima l'uomo si fermò ansimando, raccontando si che voleva controllare l'oraio. Nove in punto. Niente sole, neppure un barlume, nonostante non ci fosse una nuvola in cielo. La giornata era limpida, eppure ogni cosa appariva come se fosse avvolta da un impalpabile sudario, un'ombra sottile che rabbuiava il giorno - e questo per l'assenza del
sole. La cosa non preoccupava l'uomo. Lui era abituato alla mancanza di sole. Erano passati diversi giorni da che l'aveva visto l'ultima volta e sapeva che ne sarebbero trascorsi altrettanti prima che, risalendo da sud, la gioiosa sfera facesse capolino all' orizzonte per
rituffarsi lontana dalla vista.<br />
{{NDR|in ''Il richiamo della foresta'', Feltrinelli, 2011}}
 
===''Zanna Bianca''===