Herman Melville: differenze tra le versioni

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*Egli {{NDR|Achab}} ammucchiava sulla gobba bianca della [[balena]] la somma di tutta la rabbia, di tutto l'odio sentiti dalla sua razza fin dai tempi di Adamo; e poi, come se il suo petto fosse stato un mortaio, le sparava addosso la carica del suo cuore ardente. (XLI; p. 240)
*Ma è vana impresa volgarizzare gli abissi, e ogni [[verità]] è un abisso. (XLI; p. 241)
*Non è, no, il ricordo dei suoi terremoti distruttori di cattedrali; né il timor panico suscitato dai suoi mari frenetici; né l'assenza di lacrime dei suoi aridi cieli che non versano mai pioggia; né la vista della sua immensa distesa di guglie contorte, di cornicioni divelti e di croci tutte pendenti (come pennoni inclinati di flotte all'ancora); né i suoi viali suburbani dove i muri delle case giacciono l'imo sull'altro come un mazzo sparpagliato di carte; non sono queste cose soltanto a fare di [[Lima]] senza lacrime la città più strana e più triste che si possa vedere. (XLII)
*Anche se in molti dei suoi aspetti questo mondo visibile sembra formato nell'[[amore]], le sfere invisibili furono formate nella [[paura]]. (XLII; p. 253)
*Oh, Dio! quali estasi torturanti sopporta colui che è consumato da un'unica inappagata brama di [[vendetta]]! Dorme coi pugni serrati; e si sveglia con le unghie piene di sangue che gli trafiggono le palme. (XLIV; p. 260)