Leopoldo Franchetti: differenze tra le versioni

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*Abbiamo descritto la <small>[[mafia|MAFIA]]</small>, che una persona d'ingegno, profonda conoscitrice dell'Isola ci definiva nel modo seguente: «''La Mafia è un sentimento medioevale; Mafioso è colui che crede di poter provvedere alla tutela e alla incolumità della sua persona e dei suoi averi mercé il suo valore e la sua influenza personale indipendentemente dall'azione dell'autorità e delle leggi''». (da ''Condizioni politiche e amministrative della Sicilia'', pp. 44-49)
*Se poi, uscendo dalla città, si girano le campagne che la circondano, s'impongono agli occhi e alla mente segni anche più caratteristici di una civiltà inoltrata. La perfezione della coltura nei giardini d'agrumi della Conca d'Oro è proverbiale; ogni palmo di terreno è irrigato, il suolo è zappato e rizzappato, ogni albero è curato come potrebbe esserlo una pianta rara in un giardino di orticoltura.. Dove manca il verde cupo degli alberi di agrumi, l'occhio incontra le vigne, coi loro filari lunghi e regolari, gli orti piantati di alberi fruttiferi, qualche uliveto, qualche raro pezzetto di terra seminata, e dappertutto, segni del lavoro più accurato, più perseverante, più regolare. (da ''La Sicilia nel 1876'', Vol. I, ''Condizioni politiche e amministrative della Sicilia'', Firenze, Barbèra, 1877. Cit. in mostra ''Di là del Faro'' - Paesaggi e pittori siciliani dell'Ottocento, Villa Zito, Palermo, 9 ottobre 2014 - 9 gennaio 2015)
 
==[[Incipit]] di ''Condizioni politiche e amministrative della Sicilia''==