Giovanni Pascoli: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Controllo veloce della prima parte (fino alla sez. ''Nuovi poemetti'' inclusa): varie correzioni soprattutto di punteggiatura; eliminate due citazioni ripetute. |
Controllo veloce della seconda parte (dalla sez. ''Odi e Inni'' al termine): varie correzioni soprattutto di punteggiatura; spostato ''A verdi'' in ''Odi e Inni'' e ''L'insegna del comune'' nelle ''Canzoni di Re Enzio'' |
||
Riga 18:
*[...] la parte alta della città che sembra voglia svincolarsi dal declivio collinoso su cui riposano le sue case, e forse desiosa di azzurro e di verde tende a stendersi, risalendo coi suoi fabbricati, ancora in alto, verso le montagne presilane che poi azzurramente cupe degradano sino, a poco a poco, a raggiungere le acque silenziose del classico golfo di Squillace. È sempre bello a vedere questo giardino, nei tepidi pomeriggi di autunno e nelle primavere aulenti, nelle fresche mattine d'estate e nelle luminose giornate d'inverno… (dalla ''Lettera inviata al Comune di [[Catanzaro]]'', 1899)
*Questo [[mare]] è pieno di voci e questo [[cielo]] è pieno di visioni. (da ''Un poeta di lingua morta''<ref>Discorso commemorativo in onore del latinista [[Diego Vitrioli]], Messina 1898.</ref>, in ''Pensieri e discorsi'')
*''Ridon siringhe del color di lilla | sopra la mensa e odorano viole: | la capinera è tra gli
==''Canti di Castelvecchio''==
Riga 66:
==''Nuovi poemetti''==
*''Chi [[preghiera|prega]] è [[santo]], ma chi [[fare|fa]], più santo''. (da ''E lavoro'')
*''[[Dolore]] è più dolor, se tace''. (da ''Il prigioniero'')
*''Il poco è molto a chi non ha che il poco''. (da ''La piada'')
== ''Odi e inni'' ==
Riga 78:
:::una diceva: AL CARO PIN CH'È NOSTRO. (da ''A [[Giuseppe Giacosa]]'')
*''Guardi chi passa nella grande [[estate]]: | la [[bicicletta]] tinnula, il gran carro | tondo di fieno, bimbi, uccelli, il [[frate]] | curvo, il ramarro''. (da ''La rosa delle siepi'')
*''Tu {{NDR|[[Otto von Bismarck]]}} sei la Forza. Avanti dunque, o conte, | principe, duca, esci dal tuo maniero, | galoppa
*''Di fronte | m’eri, o Sicilia, o nuvola di rosa | sorta dal mare! E nell’azzurro un monte: l’Etna nevosa. | Salve, o Sicilia! Ogni aura che qui muove | pulsa una cetra od empie una zampogna, | e canta e passa… Io era giunto dove | giunge chi sogna'' (da ''L'isola dei poeti'')
*''TERRA!… ▲*''Tu {{NDR|[[Otto von Bismarck]]}} sei la Forza. Avanti dunque o conte, | principe, duca, esci dal tuo maniero, | galoppa sulla cupa eco del ponte, || corri pel mondo, ancora tuo!... Guerriero | dalla lunga ombra, ferma il tuo cavallo | nel campo, sotto quello stormo nero''! (da ''Bismarck'')
*''Vive, ed è lungi, e ci manda | l'inno dell'anima umana | ch'è in esilio ed in martoro. | Presso
*''Morto? Ma forse l'[[Italia]] | dai due mari fu sommersa? | Dove fu l'[[Etna]] nevosa | l'onda ribolle e riversa? | dove stette il Monte Rosa, | c'è una duna?'' (da ''A Verdi'')▼
*''Egli sul bianco cavallo | corse via con la sua tromba: | non è qui''. (da ''A Verdi'')▼
*''Oh! chi morì senza fine, | non ha fine, non è spento, | non è qui''. (da ''A Verdi'')▼
*''Dove?... Nel cielo d'Italia! | Dove?... Chiedetene al Sole! | Qui non c'è che questa pietra. | Stare e posare, non vuole: | balzò su con la sua cetra, | non è qui''. (da ''A Verdi'')▼
*''Voi che sotterra cercate | l'ultimo Grande d'Italia
==''Le canzoni di Re Enzio''==
*''Esce il [[Carroccio]] e sta sotto l'Arengo. | Par che si levi un pianto dalle donne. | – Quando tu parti, nulla qui rimane: | restano solo i morti nelle chiese. [...] | Le donne in cuore hanno finito il pianto. – Quando tu parti, teco viene il tutto: | poniam su te tutte le vite nostre. | Le nostre vite porti uguali unite: | carico vai di grappoli e di spighe. [...] | La messa e il vespro sovra te si canta, | squillano a morte di su te le trombe. | No, non con noi restano nelle chiese | i Santi d'oro: escono teco in campo! | Nemmeno i morti nei muffiti chiostri | sono con noi: vengono teco al sole! | 'Vengono ai tocchi della Martinella, | che suona all'alba, a sera, a morto, a gloria. | o bel Carroccio, o forza arte ricchezza | e libertà comune! (da ''La canzone del carroccio'', ''L'insegna del Comune'')
==''Primi poemetti''==
*''C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole | anzi d'antico: io vivo altrove e sento | che sono intorno nate le viole || Sono nate nella selva del convento | dei cappuccini, tra le morte [[foglia|foglie]] | che al ceppo delle
*Il [[ricordo]] è poesia, e la poesia non è se non ricordo. (dalla ''Prefazione'')
*''Sì: sonava lontana una [[campana]], ombra di romba; sì che un mal vestito | che beveva, si alzò dalla fontana, | e più non bevve, e scongiurò, di rito, | l'impaziente spirito. Via via | si sentì la campana di San Vito
▲Per il dì trigesimo dal suo transito<br>''Voi che notturni moveste | per le strade ancora ombrate; | ch'or nel vestibolo, al vento | antelucano, aspettate | ch'uno v'apra il monumento | del gran Morto; || voi che da quando le stelle | pendean bianche su le lande, | state: qui, sotto una mole | grave, v'ascosero il Grande; | qui: vedetela nel sole | ch'è già sorto. | Voi che recaste gli aromi | egli vivrebbe, se fosse | qui pur sotto questa pietra; | ma si levò, si riscosse, | volò via con la sua cetra, | non è qui''.
▲*''Vive, ed è lungi, e ci manda | l'inno dell'anima umana | ch'è in esilio ed in martoro. | Presso una fiumana ha sospesa l'arpa d'oro: | non è qui''.
▲*''Morto? Ma forse l'[[Italia]] dai due mari fu sommersa? | Dove fu l'[[Etna]] nevosa | l'onda ribolle e riversa? | dove stette il Monte Rosa, | c'è una duna?''
▲*''Egli sul bianco cavallo | corse via con la sua tromba: | non è qui''.
▲*''Oh! chi morì senza fine, | non ha fine, non è spento, | non è qui''.
▲*''Dove? Nel cielo d'Italia! | Dove?...Chiedetene al Sole! | Qui non c'è che questa pietra. | Stare e posare, non vuole: | balzò su con la sua cetra, | non è qui''.
▲*''Voi che sotterra cercate | l'ultimo Grande d'Italia, | – era l'ombra, e il giorno è sorto – | l'ultimo Grande d'Italia, | io vi grido, non è morto, | non è qui''.
==[[Incipit]] di alcune opere==
|