Mario Monicelli: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 6:
*Le grandi domande esistenziali non mi interessano. Chi siamo e dove andiamo sono cose su cui non mi sono mai soffermato. Quelle bischerate là servono solo ad alimentare l'angoscia. (dall'intervista di Simonetta Robiony, ''Monicelli tutto lavoro'', ''La Stampa'', 18 marzo 1994, p. 23)
*{{NDR|Su [[Vittorio Gassman]]}} Poi arrivò la sua depressione. Mi resi conto quanto ne fosse già segnato assistendo, qualche anno fa, a una sua interpretazione di Otello. Un Otello straordinariamente insolito, malinconico, ripiegato su se stesso, consapevole del tempo che passa. Ho sempre pensato che l'immagine forte, autorevole, positiva, sempre capeggiante che Vittorio offriva di sé, fosse un artificio edificato in nome della sua enorme insicurezza. Era come se vivesse nel timore che la terra gli mancasse sotto i piedi da un momento all'altro. Strafaceva per nascondersi. Quella depressione cupa, violenta, divorante, gli era nata dentro dal contrasto col personaggio che s'era costruito. Era il prezzo della sua verità. (citato in ''Così inventai il comico dentro di lui'', ''la Repubblica'', 30 giugno 2000)
* {{NDR|Su [[Totò]] e [[Peppino De Filippo]]}} Venivano dalla tradizione centenaria del teatro dell'arte. Andavano a soggetto, avevano una traccia, due o tre battute fondamentali e su quello ricamavano per le mezz'ore. Erano talmente affiatati che bisognava calmarli, altrimenti andavano avanti all'infinito. Totò era così non soltanto con Peppino, ma anche con [[Aldo Fabrizi]], con [[Nino Taranto]].<ref name=Pappagone>Citato in ''Pappagone e non solo'', a cura di Marco Giusti, Mondadori, 2003.</ref>
*Senza questi elementi, fame, morte, malattia e miseria noi non potremmo far ridere in Italia. (dall'[http://www.unmondoaparte.it/mariomonicelli.html intervista] ad Alberto Pallotta, in Alberto Pallotta, ''I Soliti Ignoti'', Un mondo a parte, 2002)
*Solo gli stronzi muoiono. (nella trasmissione radio ''Viva Radio 2'' del 4 dicembre 2006)