Peppino De Filippo: differenze tra le versioni

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citazioni da ''Pappagone e non solo''
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*{{NDR|Le [[ultime parole]] rivolte al fratello}} Hai provato anche oggi? Beato te!<ref>Citato in Gaetano Afeltra, ''[http://archiviostorico.corriere.it/2000/marzo/07/giorno_che_Eduardo_fece_pace_co_0_0003076010.shtml Il giorno che Eduardo fece pace con Peppino]'', ''Corriere della Sera'', 7 marzo 2000.</ref>
*I [[Napoli|napoletani]] sono ipocriti, sembrano allegri, invece sono tristi. La gente li osserva, e loro fanno finta di essere spensierati. Non s'impegnano, perché da quando avevano in casa i mori sanno come va a finire. Mi fanno pensare a [[Walter Chiari]]. Credo che la sera, quando va a letto, dopo aver fatto l'allegro per tutta la giornata, sia felice di distendersi e di abbandonarsi – almeno in privato – a un po' di malinconia.<ref>Citato in [[Enzo Biagi]], ''Italia'', Rizzoli, Milano, 1975, pp. 176-177.</ref>
*Io faccio del teatro, non della letteratura. E dal teatro tengo lontano tutto ciò che può danneggiarlo: i registi, i testi inutilmente intellettuali, gli scandali.<ref name=Pappagone/>
* La miseria è il vero copione della comicità. È già tragedia, perciò si ride.<ref name=Pappagone/>
* "Natale in casa Cupiello" non aveva nessun bisogno di un terzo atto. Ma [[Eduardo De Filippo|Eduardo]] ama la tragedia e il grand-guignol.<ref name=Pappagone>Citato in ''Pappagone e non solo'', a cura di Marco Giusti, Mondadori, 2003.</ref>
Peppino è un comico. Da guardarsi come un artista di serie B. Magari anche come un mezzo analfabeta che fa teatro in maniera poco dignitosa e poco culturale. Perché, si sa, in Italia c'è ancora il provincialismo, per cui uno si deve vergognare di far ridere. Perché i critici al grande comico preferiranno sempre il grande cane drammatico. Perché ciò che nobilita, ciò che conta, ciò che rende «immortali» è portare in palcoscenico la disperazione, l'angoscia, la miseria, il populismo, la politica... E Peppino, si sa, disprezza la politica. Peppino pensa che la politica è una cosa sporca mentre lui è un uomo pulito...<ref name=Pappagone/>
* Se professionismo significa guadagnarsi da vivere, ero un attore professionista già a dieci anni.<ref name=Pappagone/>
 
==Citazioni su Peppino De Filippo==
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*Num me piace [[Eduardo De Filippo|Eduardo]], io sto con Peppino. E anche se adesso, Eduardo resta uno dei rari autori italiani, con [[Luigi Pirandello|Pirandello]], [[Carlo Goldoni|Goldoni]] e [[Dario Fo|Fo]], a venir rappresentato all'estero, in futuro, chissà. Forse i posteri apprezzeranno più le straordinarie tirate di Pappagone di quelle, seriose, noiosine e piene di "caccole" di Eduardo. Virtù per il nostro Paese, cattolico e fintamente impegnato. ([[Paolo Villaggio]])
*Peppino non era nato solo per far ridere. Quelli di categoria extra come lui possono fare tutto. Non a caso interpretò [[Moliere]], [[Machiavelli|Niccolò Machiavalli]], [[Harold Pinter|Pinter]]. [[Eduardo De Filippo|Eduardo]] invece interpretò solo se stesso. ([[Paolo Villaggio]])
*Purtroppo non ho mai conosciuto Peppino De Filippo e lui è sicuramente di quelle persone che ti rammarichi di non aver conosciuto. (...) Lui, secondo me, è come 'o sillabario. Quando io l'immagino, l'immagino puro, immagino cioè una comicità allo stato puro. Si può immaginare che la comicità pura sia anche di Totò, e invece no, Totò è già chella elaborata. Io credo, cioè, che della comicità portata al livello di Peppino non ne può fare a meno nessun comico. Eduardo si è affinato più nel classico, Totò nel surreale, in quello che lui è riuscito a inventarsi come personaggio, Peppino nella normalità era il massimo. (...) Lui, secondo me, è tutto quello che c'è in più prima dell'invenzione. Credo che lui abbia fatto eccezionale la normalità, sia riuscito a rendere eccezionale quello che si pensa che qualunque comico debba avere come bagaglio naturale: lui l'ha fatto assurgere a eccezionalità. ([[Massimo Troisi]])
*Peppino ricordava quei napoletani che camminano e parlano da soli; che cambiano direzione all'improvviso, torturati da una serie di pensieri e di monologhi che tirano da tutte le parti. ([[Domenico Rea]])
*Dietro quella grazia e quella semplice solennità, Eduardo ha la semplicità di un calzolaio o di un pescatore e la fierezza di un principe dell'antica Grecia. Riverbera un'arguzia, un'ironia e una sana follia che andavano anche oltre quelle di Peppino, più esplicito, plateale e magnificamente fracassone. Peppino ha però dalla sua, rispetto al più aristocratico fratello, una capacità di inventiva e di euforica improvvisazione che lo hanno reso inimitabile. ([[Giorgio Strehler]])
* Venivano dalla tradizione centenaria del teatro dell'arte. Andavano a soggetto, avevano una traccia, due o tre battute fondamentali e su quello ricamavano per le mezz'ore. Erano talmente affiatati che bisognava calmarli, altrimenti andavano avanti all'infinito. Totò era così non soltanto con Peppino, ma anche con Aldo Fabrizi, con Nino Taranto. ([[Mario Monicelli]])
* Io non sono napoletano, ma di fronte a Peppino, non so come, mi capita sempre di diventarlo. ([[Indro Montanelli]])
* Peppino è stato senza dubbio una delle maschere più pure ed entusiasmanti della grande barca dei comici che era la Commedia dell'arte; un capocomico surreale e imprevedibile che qualsiasi teatro del mondo ci poteva invidiare tanto era particolare e seducente. ([[Federico Fellini]])
 
==Note==