Arturo Pérez-Reverte: differenze tra le versioni

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*Il libraio rimise il ''Poliphilo'' nella vetrina. Poi fece una risata secca, priva di allegria: «Ha qualche amico, Corso?...A volte mi chiedo se uno come lei può averne».«Vada a farsi fottere.»<br/>Il suggerimento era stato formulato con impeccabile freddezza. Varo Borja sorrise con lenta deliberazione. Non sembrava offeso.<br/>«Ha ragione. La sua amicizia non mi interessa minimamente, perché compro la sua lealtà mercenaria, solida e duratura. Non è vero?...La dignità professionale di chi onora il suo contratto anche se il re che lo ha assoldato è fuggito, anche se la battaglia è perduta, e anche se non c'è salvezza possibile...» (Varo Borja e Lucas Corso)
 
*«Perchè il forcone e non una falce?» <br /> «Perché la morte falcia ma il diavolo raccoglie.» (Corso e la Baronessa Ungern)
 
*Quello si disse, era un capolavoro dell'ingegneria genetica; e si chiese da quale mescolanza di sangue, o di enigmi, fosse uscita; pelle, carne, seme e caso, si erano dati appuntamento nel tempo per collegare gli anelli della catena che terminava in lei. Tutte le donne, tutte le femmmine create dal genere umano erano lì, riassunte in quel corpo di diciotto o vent'anni.