Giovanni Pascoli: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Giovanni Pascoli==
*''Caro il mio [[grano]]! Quando il mio tesoro, | mando al mulino, se ne va, sì, questo; | ma quello nasce sotto il mio lavoro. | […] | Tua carne è il [[pane]] – Ma tuo sangue, il [[vino]] – | Che odore sa l'odore di pan fresco! – E che cantare fa, cantar di tino! –'' (da ''Grano e vino'' in ''Poemetti 1900)
*''Cercava sempre, ed era ormai vegliardo. | Cercava ancora, al raggio della vaga | lampada, in terra, la perduta dramma. | L'avrebbe forse ora così sorpreso | con quella fioca lampada pendente, | e gliel'avrebbe con un freddo soffio | spenta, la Morte. E presso a morte egli era! [...] | Ed e' vestì la veste rossa e i crudi | calzari mise, e la natal sua casa | lasciò, lasciò la saggia moglie e i figli, | e per la steppa il vecchio ossuto e grande | sparì [...].'' (da ''[[Lev Tolstoj|Tolstoi]]'', in ''Poemi italici'')
*Chi ha toccato una volta un'ingiuria – di sangue e di morte – non cesserà mai di toccarne di nuove. Piove sul bagnato: lagrime su sangue, e sangue su lagrime. (Nota bibliografica di Giovanni Pascoli per la sesta edizione di ''Myricae'')