Giovannino Guareschi: differenze tra le versioni

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la fonte indicata è errata, il pezzo del 29 marzo 1951 si chiama Nozze fasciste; corretta anche trascrizione
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*Chi lotta duramente per racimolare l'indispensabile, ha bisogno di evadere dalla sua miseria conquistando qualcosa di superfluo. (da ''Vita con Giò'', Rizzoli, 1995)
*Ho sempre disapprovato i ragazzi che si comportano da "veri uomini". Ho sempre considerato esperimenti negativi quelle mostruose comunità di ragazzi che si amministrano da soli, discutono di gravi problemi e sciupano la loro fanciullezza col solo risultato di avere, a quattordici anni, tutti i più importanti e turpi difetti degli uomini di quarantacinque. (da ''Vita con Giò'')
*Non mi sono mai pentito di aver fatto domani quello che avrei potuto fare ieri o un mese prima. Spesso mi rattristo rileggendo le cose che ho fatto: ma in fondo non me ne cruccio mai soverchiamente perché posso dire, in piena coscienza, che mi sono sempre arrabattato per non farle. Sempre mi sono sforzato di rimandarle al domani. (dalla prefazione di ''Don Camillo e il suo gregge'', Rizzoli, 1953)
*I dottori per guarirvi hanno bisogno di poco: pur che vi possano [[proibizione|proibire]] qualcosa tutto va a posto. L'astuzia sta nel farsi proibire soltanto le cose cui si tiene di meno. (da ''Lo Zibaldino'', Rizzoli, 1985)
*Il [[totocalcio]] è una delle più subdole armi inventate dalla borghesia capitalista per difendersi dal proletariato. Un'arma efficacissima e che non costa niente alla borghesia. Anzi le dà dei grossi guadagni. (da ''La febbre dell'oro'', in ''Mondo piccolo: il compagno Don Camillo'', Rizzoli, 1964³)
*La [[verità]] spesso è così semplice ed elementare che appare incredibile. (da ''Chi sogna nuovi gerani?'')
*Per rimanere [[libertà|liberi]] bisogna, a un bel momento, prendere senza esitare la via della prigione. (da ''No, niente appello'', ''Candido'', 23 aprile 1954)
*Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, [[Stalin]] no. (Manifesto elettorale 1948, da ''Mondo Candido 1946-1948'', a cura di C. e A. Guareschi, Rizzoli, pag. 417)
*Non mi sono mai pentito di aver fatto domani quello che avrei potuto fare ieri o un mese prima. Spesso mi rattristo rileggendo le cose che ho fatto: ma in fondo non me ne cruccio mai soverchiamente perché posso dire, in piena coscienza, che mi sono sempre arrabattato per non farle. Sempre mi sono sforzato di rimandarle al domani. (dalla prefazione di ''Don Camillo e il suo gregge'', Rizzoli, 1953)
*Il [[totocalcio]] è una delle più subdole armi inventate dalla borghesia capitalista per difendersi dal proletariato. Un'arma efficacissima e che non costa niente alla borghesia. Anzi le dà dei grossi guadagni. (da ''La febbre dell'oro'', in ''Mondo piccolo: il compagno Don Camillo'', Rizzoli, 1964³)
*Per rimanere [[libertà|liberi]] bisogna, a un bel momento, prendere senza esitare la via della prigione. (da ''No, niente appello'', ''Candido'', 23 aprile 1954)
 
==''Chi sogna nuovi gerani?''==