Giovannino Guareschi: differenze tra le versioni

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*Chi lotta duramente per racimolare l'indispensabile, ha bisogno di evadere dalla sua miseria conquistando qualcosa di superfluo. (da ''Vita con Giò'', Rizzoli, 1995)
*Ho sempre disapprovato i ragazzi che si comportano da "veri uomini". Ho sempre considerato esperimenti negativi quelle mostruose comunità di ragazzi che si amministrano da soli, discutono di gravi problemi e sciupano la loro fanciullezza col solo risultato di avere, a quattordici anni, tutti i più importanti e turpi difetti degli uomini di quarantacinque. (da ''Vita con Giò'')
*Farò milleduecento chilometri in bicicletta – comunicò a Ennia e, approfittando della magnifica mattinata del 10 luglio, inforco la bicicletta e parto. [...] A Fombio una donna matura e con due gran baffi, che pedala su una bicicletta da corsa, mi sghignazza in faccia. E questo mi secca perché io non ho sghignazzato vedendo una donna matura e con gran baffi pedalare su una bicicletta da corsa. [...] È triste ma deve essere proprio così: se il mio giovane fratello si mette i calzoncini corti, la gente dice: Ecco un giovanetto in tenuta sportiva. Se, invece, me li metto io, la gente urla: Ecco un uomo in mutande! (da ''Chi sogna nuovi gerani?'')
*Non mi sono mai pentito di aver fatto domani quello che avrei potuto fare ieri o un mese prima. Spesso mi rattristo rileggendo le cose che ho fatto: ma in fondo non me ne cruccio mai soverchiamente perché posso dire, in piena coscienza, che mi sono sempre arrabattato per non farle. Sempre mi sono sforzato di rimandarle al domani. (dalla prefazione di ''Don Camillo e il suo gregge'', Rizzoli, 1953)
*I dottori per guarirvi hanno bisogno di poco: pur che vi possano [[proibizione|proibire]] qualcosa tutto va a posto. L'astuzia sta nel farsi proibire soltanto le cose cui si tiene di meno. (da ''Lo Zibaldino'', Rizzoli, 1985)
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*Il [[totocalcio]] è una delle più subdole armi inventate dalla borghesia capitalista per difendersi dal proletariato. Un'arma efficacissima e che non costa niente alla borghesia. Anzi le dà dei grossi guadagni. (da ''La febbre dell'oro'', in ''Mondo piccolo: il compagno Don Camillo'', Rizzoli, 1964³)
*Molte definizioni sono state date dell'[[umorismo]]: per me la più giusta sembra quella dovuta a un illustre personaggio piuttosto francese di cui non ricordo il nome: "Non esiste l'umorismo – esistono degli umoristi". E per me l'umorista è chi sa vedere l'oggi con l'occhio di domani. Questa mia definizione potrebbe trarre in inganno qualcuno e indurlo a credere che il motto dell'umorista si identifichi con uno dei più noti slogan correnti, quello che dice: "Fate che domani i nipoti non ridano di voi". Il motto dell'umorista è sostanzialmente diverso in quanto dice: "Fa' che domani tu non debba ridere di te stesso: ridi oggi". Domani è troppo tardi. (estratto da una conferenza a Lugano, 29 marzo 1951; citato in G. Conti, ''Giovannino Guareschi, biografia di uno scrittore'', Rizzoli)
 
*Le più grandi sciagure dell'umanità sono state originate da chi ha voluto semplificare la vita ''pianificando'' il mondo. (da ''Chi sogna nuovi gerani?'', Rizzoli, 1993, p. 221)
==''Chi sogna nuovi gerani?''==
* ''Libertà è docunque vive un uomo che si sente libero''. Libertà significa coscienza della propria personalità e dei propri doveri: ciò non può piacere al vile che ha il terrore d'assumersi delle responsabilità e di agire in modo consono alla propria responsabilità. Libertà significa lotta, fede, sacrifici, fatica, studio, lavoro illuminato dall'intelligenza e da un fine: ciò non può piacere all'inetto. Libertà significa rispetto di sé, degli altri e delle leggi basilari che regolano il vivere secondo Dio e secondo la civiltà. Ciò non può piacere al vile che desidera soltanto sottrarsi al dominio della sua ''coscienza personale'' per adeguarsi alla ''coscienza collettiva''. ''Amerai il prossimo tuo come te stesso'': se questa è la legge, è dovere di ognuno amare se stesso. Non si deve disprezzare il dono meraviglioso che Dio ci ha dato: Egli ci ha dato una personalità e una coscienza alle quali non dovremo rinunciare. Sul letto di morte, ci troveremo soli a rispondere a Dio delle nostre azioni. (da ''Chi sogna nuovi gerani?'', Rizzoli, 1993, p. 489)
*Farò milleduecento chilometri in bicicletta – comunicò a Ennia e, approfittando della magnifica mattinata del 10 luglio, inforco la bicicletta e parto. [...] A Fombio una donna matura e con due gran baffi, che pedala su una bicicletta da corsa, mi sghignazza in faccia. E questo mi secca perché io non ho sghignazzato vedendo una donna matura e con gran baffi pedalare su una bicicletta da corsa. [...] È triste ma deve essere proprio così: se il mio giovane fratello si mette i calzoncini corti, la gente dice: Ecco un giovanetto in tenuta sportiva. Se, invece, me li metto io, la gente urla: Ecco un uomo in mutande! (dap. ''Chi sogna nuovi gerani?''193)
*E così, io ti dico che, per distribuire la ricchezza, bisogna prima crearla. (da ''Chi sogna nuovi gerani?'', Rizzoli, 1993, p. 540)
*Io sono grato alla Provvidenza dei miei malanni: la sofferenza è un acido che avvelena i muscoli e le ossa, ma ripulisce l'anima e si vede tutto con altri occhi. (da ''Chi sogna nuovi gerani?'', Rizzoli, 1993, p. 220)
*Le più grandi sciagure dell'umanità sono state originate da chi ha voluto semplificare la vita ''pianificando'' il mondo. (da ''Chi sogna nuovi gerani?'', Rizzoli, 1993, p. 221)
*Comunque, è sempre infinitamente più difficile essere semplici che essere complicati. (da ''Chi sogna nuovi gerani?'', Rizzoli, 1993, p. 622)
* ''Libertà è docunque vive un uomo che si sente libero''. Libertà significa coscienza della propria personalità e dei propri doveri: ciò non può piacere al vile che ha il terrore d'assumersi delle responsabilità e di agire in modo consono alla propria responsabilità. Libertà significa lotta, fede, sacrifici, fatica, studio, lavoro illuminato dall'intelligenza e da un fine: ciò non può piacere all'inetto. Libertà significa rispetto di sé, degli altri e delle leggi basilari che regolano il vivere secondo Dio e secondo la civiltà. Ciò non può piacere al vile che desidera soltanto sottrarsi al dominio della sua ''coscienza personale'' per adeguarsi alla ''coscienza collettiva''. ''Amerai il prossimo tuo come te stesso'': se questa è la legge, è dovere di ognuno amare se stesso. Non si deve disprezzare il dono meraviglioso che Dio ci ha dato: Egli ci ha dato una personalità e una coscienza alle quali non dovremo rinunciare. Sul letto di morte, ci troveremo soli a rispondere a Dio delle nostre azioni. (da ''Chi sogna nuovi gerani?'', Rizzoli, 1993, p. 489)
*E così, io ti dico che, per distribuire la ricchezza, bisogna prima crearla. (da ''Chi sogna nuovi gerani?'', Rizzoli, 1993, p. 540)
*Comunque, è sempre infinitamente più difficile essere semplici che essere complicati. (da ''Chi sogna nuovi gerani?'', Rizzoli, 1993, p. 622)
 
==''Diario clandestino''==