San Girolamo: differenze tra le versioni
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:''Optarem illud mihi contingere, quod T. Livius scribit de Catone: "Cuius gloriae neque profuit quisquam laudando nec vituperando nocuit, cum utrumque summis praediti fecerint ingeniis." Significat autem M. Ciceronem et C. Caesarem, quorum alter laudes, alter vituperationes supra dicti scripsit viri.'' (da ''Commentarium in Oseam'', prefazione, III)
==''Epistole''==
*Ogni giorno cambiamo, ogni giorno moriamo, eppure ci vagheggiamo eterni.
*Quando lo [[stomaco]] è pieno, è facile parlare di digiuno.
:''Plenus venter facile disputat de ieiuniis''. (58, 2)
*Un'[[amicizia]] che può terminare non è mai stata sincera.<ref
▲*Un'[[amicizia]] che può terminare non è mai stata sincera.<ref name="multidieci">Citato in Paola Mastellaro, ''Il Libro delle Citazioni Latine e Greche'', Mondadori, Milano, 1994. ISBN 978-88-04-47133-2</ref>
:''Amicitia quae desinere potest, vera nunquam fuit''. (3, 6)
*Vigilanzio apre di nuovo la sua fetida bocca e butta il suo schifosissimo fiato contro le reliquie dei santi martiri [...] Lo si consegni alla morte della carne, affinché sia salvo lo spirito.<ref>Citato in Walter Peruzzi, ''Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili'', Odradek, Roma, 2008, p. 209.</ref>
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