Trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m abc
Nessun oggetto della modifica
Riga 6:
*È un fatto vergognoso e sconcertante. Perché [[Nicola Mancino]] e altre persone sì e [[Giovanni Conso]] no? In questo modo si azzera la credibilità della procura di Palermo. Conso è stato colui che non ha prorogato il 41 bis ai mafiosi in carcere. [...] Se c'è stato un disegno politico come mai colui che lo avrebbe attuato viene escluso dal giudizio? Invece si processano altri e si allungano ombre su chi non ha alcuna responsabilità. Ad esempio [[Silvio Berlusconi]] e [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]] non c'entrano niente con la presunta trattativa Stato-mafia, che sarebbe avvenuta nel biennio 93-94 con i governi [[Giuliano Amato|Amato]] e [[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]] e con [[Oscar Luigi Scalfaro|Scalfaro]] gran cerimoniere di questa vicenda. È su di loro che bisogna puntare l'attenzione e non su altri. ([[Maurizio Gasparri]])
*Ho messo a fuoco i miei ricordi su [[Renato Schifani|Schifani]] e ne ho parlato ai magistrati perché già prima dell'attentato all'Olimpico sapevo che c'era una trattativa Stato-mafia. Quando ho visto Schifani in televisione e con incarichi politici, mi è venuto in mente che frequentava spesso il capannone di Brancaccio a Palermo dove Filippo Graviano si fermava a fare incontri. Ed ho ipotizzato che Schifani poteva essere l'anello di congiunzione per la trattativa. ([[Gaspare Spatuzza]])
*Presunto sarà lei. Fiandaca parla di ”cosiddetta trattativa” e “presunta trattativa”. Cominciamo bene. La [[Trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra|trattativa Stato-mafia]] è giudiziariamente indiscutibile in quanto confermata da sentenze definitive della Cassazione sulle stragi del 1992-‘93, oltreché dai diretti protagonisti e testimoni, non solo mafiosi: Mori e De Donno parlano a verbale di “trattativa” con i capi di Cosa Nostra tramite Vito Ciancimino, e non di una semplice “presa di contatto”, come fa loro dire Fiandaca. Che deve farsene una ragione: se vuol parlare di trattativa, si legga almeno le sentenze. ([[Marco Travaglio]])
*La tesi, naturalmente, era che il processo dovesse traslocare a Roma, infatti i giudici decisero che restasse a Palermo. Non appena partì, Fiandaca scrisse in fretta e furia un "saggio" con lo storico Salvatore Lupo in cui si rimangiava anni di negazionismo: dopo aver sempre definito la trattativa "cosiddetta" e "presunta", ammise che "la trattativa c'è stata", ma la assolse in quanto "insindacabile penalmente" e "giuridicamente legittima", ispirata dallo "stato di necessità" e "a fin di bene". Quel bene che costò la vita a 16 persone e la salute a una quarantina nelle stragi di via D'Amelio, via dei Georgofili e via Palestro. Effetti collaterali. E soprattutto nessun reato e nessun colpevole. ([[Marco Travaglio]])
*Per Lupo e Fiandaca quel processo è privo di fondamenti giuridici: per loro, infatti, la trattativa fu non solo un'iniziativa legittima, ma addirittura doverosa, utile, benefica, di salvaguardia della sicurezza nazionale trattandosi dello strumento attraverso il quale lo Stato, in quel preciso momento storico, cercò di preservare la vita dei cittadini.<ref group="fonte">Da ''[http://www.antimafiaduemila.com/2014031248377/vedi/stato-mafia-linaccettabilita-di-una-trattativa-illegittima.html Stato-Mafia: l'inaccettabilità di una trattativa illegittima]'', ''Antimafiaduemila.com''.</ref> (Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza<ref>Due giornalisti.</ref>)