Giovanni Gentile: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
 
*E la stessa "Protesta" ormai accenna a finire una specie di religione naturale, che è filosofia, il cattolicesimo ha trionfato sempre, e sopravvive. Le contraddizioni non si risolvono infatti con la negazione d'uno dei due termini contraddittori, che hanno sempre entrambi la loro profonda e ineluttabile ragion d'essere, ma con l'affermazione e cioè con in realizzazione dell'unità superiore, in cui i [[contrario|contrarii]] coincidono. Nel cattolicesimo resta il problema senza la soluzione; i misteri hanno la soluzione, ma di qua dal problema: e in ciò consiste la loro fatale sconfitta, sul terreno religioso, di fronte ai cattolicesimo. (p. 46)
*Inutile, perciò, e peggio che inutile, lamentare la poca religiosità o intimità del cattolicesimo. Il cattolicesimo è quale deve essere: la sua forza è appunto in quell'equilibrio che non si mantiene se non a spese della pietà, da una parte, come dell'organizzazione sociale dalll'altra: dell'intimità così come dell'esteriorità, della libertà come dell'autorità. Non c'è che fare: bisogna piegare il capo. Ribellarsi è da bambini che ancora non sono capaci d'intendere la ferrea necessità della vita. (p. 46)
*Il misticismo, l'intimità della religione, il metodo dell'immanenza con l'annesso prammatismo religioso, sarebbero a rigore, e l'abbiamo apertamente dimostrato a proposito del Laberthonierre, la negazione della trascendenza; cioè non del cattolicesmo post-tridentino, ma della stessa religione, in quanto tale. Una volta che noi possiamo trovar Dio soltanto in noi, e intenderle solo secondo le nostre esigenze vitali, la Chiesa, come tradizione liberatrice della Rivelazione, e, cioè la stessa Rivelazione e quindi la posizione estrinseca del divino allo spirito, è distrutta; e il, bisogno religioso non può essere più appagato altrimenti che con l'elaborazione razionale dell'oggetto, che si è trovato nello spirito; cioè con la filosofia che crea Dio. (p. 46)