Michel Foucault: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Michel Foucault==
*All'inizio di questo secolo le ricerche psicoanalitiche, linguistiche e poi etnologiche hanno spossessato il soggetto delle leggi del suo piacere, delle forme della sua parola, delle regole della sua azione, dei sistemi dei suoi discorsi mitici. (da ''Due risposte sull'epistemologia'', traduzione di A. Fontana, Lampugni Nigri, Milano, 1971)
*Dall'uomo al vero uomo, la strada passa per l'uomo pazzo. (da ''Storia della follia nell'età classica'')
*Forse ai nostri giorni l'obiettivo non è quello di scoprire che cosa siamo, ma di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire quello che potremmo essere. (da ''Perché studiare il potere: la questione del soggetto'', traduzione di Roberto Cagliero, revisione di Marcella Pogatschnig, in ''Poteri e strategie'', a cura di P. Dalla Vigna, Mimesis Edizioni, 1994)
*Il [[potere]], lungi dall'impedire il [[sapere]], lo produce. Se si è potuto costituire un sapere sul corpo, è stato attraverso un insieme di discipline militari e scolastiche. È solo a partire da un potere sul corpo che un sapere fisiologico, organico era possibile. (da ''Potere-corpo'', in ''Microfisica del potere: interventi politici'', a cura di Alessandro Fontana, Pasquale Pasquino, traduzione di Giovanna Procacci, Einaudi, 1982<sup>4</sup>)
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*Non esiste una sola [[cultura]] al [[mondo]] in cui sia permesso di fare tutto. (appendice ''La follia, l'assenza di opera'', p. 478)
*In questa misura appunto la [[psichiatria]] del XIX secolo converge realmente verso [[Sigmund Freud|Freud]], il primo ad aver seriamente accettato la realtà della coppia medico-malato. Mentre il malato mentale è interamente alienato nella persona del suo medico, il medico dissipa la realtà della medicina mentale nel concetto critico di follia. Verso il medico Freud ha fatto confluire tutte le strutture approntate da [[Tuke]] e [[Pinel]] nell'internamento. Ha certo liberato il malato dall'esistenza [[manicomio|manicomiale]] ove l'avevano alienato i suoi "liberatori"; ma non lo ha liberato da quel che questa esistenza aveva di essenziale; ne ha radunati i poteri li ha tesi al massimo annodandoli tra le mani del medico; ha creato la situazione [[psicanalisi|psicanalitica]] in cui, grazie a un geniale cortocircuito, l'alienazione diviene disalienazione, perché, nel medico, essa diventa soggetto. Il medico, in quanto figura alienante, rimane la chiave della psicanalisi. Forse proprio perché non ha soppresso quest'ultima struttura, e vi ha ricondotto tutte le altre, la psicanalisi non può, non potrà intendere le voci della ''déraison'', né decifrare intrinsecamente i segni dell'insensato. La psicanalisi può sciogliere alcune forme di [[follia]]; ma rimane estranea al lavoro sovrano della ''déraison''. (p. 607)
 
*Dall<nowiki>'</nowiki>''uomo'' all<nowiki>'</nowiki>''uomo vero'', il cammino passa attraverso l'''uomo folle''. (2012)
*La [[libertà]] di coscienza comporta più rischi dell'[[autorità]] e del dispotismo. (2012)