William Gibson: differenze tra le versioni

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non è un'intervista
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*C'è una bambina che sta male nella mia casa. [...] Sento che il dado è stato gettato, per il suo vestito insanguinato. Molte sono le mani che scavano la sua fossa questa notte, e anche le tue. I nemici pregano per la tua morte, mercenario. Pregano fino a sudare. Le loro preghiere sono un fiume di febbre. (da ''Giù nel Cyberspazio'')
*Il futuro della [[fantascienza]]? Ci viviamo dentro. [...] Se c'è una cosa che ho imparato dalla fantascienza, è che ogni momento presente è al contempo il passato di qualcun altro e il futuro di qualcun altro. (da una intervista per ''New Scientist'') {{c|Data?}}
:''The Future of Science Fiction? We're living in it.'' [...] ''The single most useful thing I've learned from science fiction is that every present moment, always, is someone else's past and someone else's future''. (da ''Sci-fi special: William Gibson'', ''New Scientist'', n. 2682, 12 novembre 2008)
 
*Nessuno scrive davvero del [[futuro]]. Tutto quello che ci rimane quando fingiamo di scrivere del futuro è il momento in cui stiamo scrivendo. Ecco perché ogni futuro immaginato diventa obsoleto come un gelato che si scioglie mentre uscite dalla gelateria all'angolo. Esso acquisirà immediatamente una patina pittoresca, fa parte di ciò che comporta l'immaginazione del futuro. (dall'[http://www.wired.it/news/archivio/2010-09/11/zero-history,-william-gibson-parla-della-paranoia-e-del-fantastico-potere-di-twitter.aspx intervista] a ''Wired'', 10 settembre 2010)