John Fante: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
cit. ok
Riga 22:
*– Ti odio – mi disse.<br/> Lo sentivo quest'odio, potevo quasi annusarlo, o udirne il suono, ma sogghignai di nuovo. – Lo spero bene, ribattei. – Chi si attira il tuo odio non può essere altro che un tipo in gamba.
*Andai al ''burlesque'' e per un dollaro e dieci presi un posto da un un dollaro e dieci, uno dei migliori, proprio sotto i quaranta sedili flaccidi del balletto; un giorno sarebbero stati tutti miei e io me li sarei portati in crociera nei Mari del Sud sul mio yacht privato. Nei pomeriggi assolati le ragazze avrebbero ballato per me sul ponte. Sarebbero state tutte belle, il fior fiore della buona società, e si sarebbero fatte in quattro per accaparrarsi i favori della mia cabina. Ma anche questo va bene, è tutta esperienza. Sono qui per una ragione ben precisa; questi momenti – il lato brutto della vita – si trasformeranno in altrettante pagine.
*Impossibile ritrovare la mia solitudine, dopo che se ne fu andata, o sfuggire al suo strano profumo.{{c|da controllare trascrizione, utente inaffidabile}}
*A volte un'idea fluttuava innocente per la stanza, come un uccellino bianco. Non aveva cattive intenzioni. Voleva solo aiutarmi, l'uccellino. Ma io lo colpivo, lo abbattevo con i tasti, finché mi moriva tra le dita.
*– Giovanotto, – mi disse. – È messicano per caso?<br/> Mi indicai e mi misi a ridere.<br/> – Messicano, io? – scossi il capo. – Sono americano, signora Hargraves. E quello non è un racconto sui cani. Parla di un uomo e non è niente male. Non c'è nemmeno un cane, lì dentro.<br/> – Non ospitiamo messicani in quest'albergo, – insisté.<br/> – Non sono messicano. E il titolo l'ho tratto da una favola. «E il cagnolino rise a vedere uno simile spasso».<br/> – E nemmeno ebrei, – concluse.