Montesquieu: differenze tra le versioni

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*[[Napoli]] ha una bellissima posizione. Le strade sono larghe e ben pavimentate con grossi e larghi massi di pietra squadrata. Le case, tutte grandi e pressappoco della stessa altezza. Molte piazze grandi e belle; e cinque castelli o fortezze, che non si finisce di ammirare. [...]<br/>Da quando hanno pensato di costruire le fortezze dentro le città, non si ha più bisogno di avere popoli fedelissimi: li hanno resi obbedienti. Perciò prima scoppiava una rivoluzione al giorno, come in Italia. È quasi impossibile che i Napoletani si ribellino, con le cinque cittadelle che hanno. (da ''Viaggio in Italia'', a cura di G. Macchia e M. Colesanti, Laterza, 1990, pp. 212-213)
*Non ci si può convincere che Dio, il quale è un essere molto saggio, abbia posto un'anima, e soprattutto un'anima buona, in un corpo tanto nero. (citato in Gianni Scipione Rossi, ''Razzismo. Il buio della ragione nel secolo dei lumi'' [http://www.vallecchi.it/chi_siamo/rassegna_stampa/2005/artI2374.html])
*Non è lail [[fortuna]]caso chea dominadominare il mondo.: Possiamone chiederlosono aitestimoni i Romani, che conobberoebbero unaun seriecontinuo continuasusseguirsi di successi,prosperità quando si governarono secondo un certo piano, e un seguito ininterrotto di rovesci,avversità quando si regolaronocomportarono secondo un altro. EsistonoVi sono cause generali, sia morali sia fisiche, che agiscono in tutteogni le monarchiemonarchia, leche la innalzanoelevano, lela conservanomantengono o lela fannorovesciano; rovinare. Tuttitutti gli accidenti dipendonosono dasubordinati a queste cause ; e se il casol'esito di una battaglia, cioè una causa particolare, ha fatto rovinarerovinato uno Stato, esistevavi era una causa generale per la qualecui questoquello Stato doveva perire per una sola battaglia. In una parola, l'andamento generale trascinaporta con sé tutti gli accidenti particolari. (da ''Considérations sur les causes de la graneur de la décadence des Romains'', Considerazioni sulle cause della grandezza e decadenza dei Romani)<ref name=Aro>Citato in [[Raymond Aron]], ''Le tappe del pensiero sociologico'', CDE, Milano 1984.</ref>)
*Se sapessi una cosa utile alla mia nazione ma che fosse dannosa per un'altra, non la proporrei al mio principe, poiché sono un uomo prima di essere un francese o, meglio, perché io sono necessariamente un uomo, mentre sono francese solo per combinazione.<ref name=Luc>Citato in [[Albino Luciani]], ''Illustrissimi'', Edizioni APE Mursia, 1979, p. 36.</ref>
 
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==Bibliografia==
*Montesquieu, ''Considerazioni sulle cause della grandezza e decadenza dei Romani'', traduzione di Gigliola Pasquinelli, Boringhieri, 1960.
*Charles-Louis de Montesquieu, ''Lettere persiane'', a cura di Chiara Agostini, Feltrinelli, 1981.
*Montesquieu, ''Lo spirito delle leggi'' (1748), traduzione di Betrice Boffito Serra, Rizzoli, Milano, 1967.