P. G. Wodehouse: differenze tra le versioni

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==''La conquista di Londra''==
===[[Incipit]]===
Con una sbuffata brusca, improvvisa, che per quanto violenta esprimeva a stendo il disgusto e l'indignazione che gli ribollivano dentro, Sir George Pike posò l'ultimo numero di «Society Spice» e prese il telefono.<br />
«L'ufficio dello 'Spice'» disse laconico.<br />
Seguì un breve intervallo.<br />
«Roderick?»<br />
«Non è ancora tornato dal pranzo, Sir George» disse una voce ossequiosa.<br />
«Ah, è lei, Pilbeam?» Il tono di Sir George si ammorbidì. Pilbeam era uno dei suoi prediletti. Un ragazzo con un futuro. Un uomo su cui teneva gli occhi. «Dica per favore al signor Roderick, quando torna, che voglio vederlo.»<br />
«Va bene, Sir George.»<br />
Il fondatore e proprietario della Mammoth Publishing Company, la vasta impresa che rifornisce metà dell'Inghilterra – la metà più zuccona – di roba da leggere, mise giù la cornetta e, dopo aver aggrottato un istante le sopracciglia, prese una matita e si mise a scrivere.
 
{{NDR|P. G. Wodehouse, ''La conquista di Londra'', traduzione di Luigi Brioschi, Guanda, 2006}}
 
 
===Citazioni===
*C'è qualcosa, nel modo in cui la [[primavera]] si manifesta in [[Inghilterra]], che mi ricorda un cucciolo timido che cerca di farsi degli amici. Fa un avventato passo avanti, se la svigna terrorizzato, poi striscia di nuovo in avanti, timoroso, e infine, acquistata fiducia, si avventa con impeto e gioia. (pag. 72)
 
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{{NDR|P. G. Wodehouse, ''Il codice dei Wooster'', traduzione di M. Buckwell Gislon, Mursia}}
 
===''La conquista di Londra''===
Con una sbuffata brusca, improvvisa, che per quanto violenta esprimeva a stendo il disgusto e l'indignazione che gli ribollivano dentro, Sir George Pike posò l'ultimo numero di «Society Spice» e prese il telefono.<br />
«L'ufficio dello 'Spice'» disse laconico.<br />
Seguì un breve intervallo.<br />
«Roderick?»<br />
«Non è ancora tornato dal pranzo, Sir George» disse una voce ossequiosa.<br />
«Ah, è lei, Pilbeam?» Il tono di Sir George si ammorbidì. Pilbeam era uno dei suoi prediletti. Un ragazzo con un futuro. Un uomo su cui teneva gli occhi. «Dica per favore al signor Roderick, quando torna, che voglio vederlo.»<br />
«Va bene, Sir George.»<br />
Il fondatore e proprietario della Mammoth Publishing Company, la vasta impresa che rifornisce metà dell'Inghilterra – la metà più zuccona – di roba da leggere, mise giù la cornetta e, dopo aver aggrottato un istante le sopracciglia, prese una matita e si mise a scrivere.
 
{{NDR|P. G. Wodehouse, ''La conquista di Londra'', traduzione di Luigi Brioschi, Guanda, 2006}}
 
===''Una damigella in pericolo''===