Trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra: differenze tra le versioni

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*Ho messo a fuoco i miei ricordi su [[Renato Schifani|Schifani]] e ne ho parlato ai magistrati perché già prima dell'attentato all'Olimpico sapevo che c'era una trattativa Stato-mafia. Quando ho visto Schifani in televisione e con incarichi politici, mi è venuto in mente che frequentava spesso il capannone di Brancaccio a Palermo dove Filippo Graviano si fermava a fare incontri. Ed ho ipotizzato che Schifani poteva essere l'anello di congiunzione per la trattativa. ([[Gaspare Spatuzza]])
*La tesi, naturalmente, era che il processo dovesse traslocare a Roma, infatti i giudici decisero che restasse a Palermo. Non appena partì, Fiandaca scrisse in fretta e furia un “saggio” con lo storico Salvatore Lupo in cui si rimangiava anni di negazionismo: dopo aver sempre definito la trattativa “cosiddetta” e “presunta”, ammise che “la trattativa c’è stata”, ma la assolse in quanto “insindacabile penalmente” e “giuridicamente legittima”, ispirata dallo “stato di necessità” e “a fin di bene”. Quel bene che costò la vita a 16 persone e la salute a una quarantina nelle stragi di via D’Amelio, via dei Georgofili e via Palestro. Effetti collaterali. E soprattutto nessun reato e nessun colpevole.<ref>http://www.antimafiaduemila.com/2014042049107/attualita/diversamente-antimafia.html</ref> ([[Marco Travaglio]])
*Per Lupo e Fiandaca quel processo e’ privo di fondamenti giuridici: per loro, infatti, la trattativa fu non solo un’iniziativa legittima, ma addirittura doverosa, utile, benefica, di salvaguardia della sicurezza nazionale trattandosi dello strumento attraverso il quale lo Stato, in quel preciso momento storico, cerco’ di preservare la vita dei cittadini.<ref>http://www.antimafiaduemila.com/2014031248377/vedi/stato-mafia-linaccettabilita-di-una-trattativa-illegittima.html</ref> (Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza)
 
==Note==
<references/>
 
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