Camera Café: differenze tra le versioni

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=== ''L'esame di Jonathan'' ===
*{{NDR|Paolo entra in ufficio dall'ascensore mentre Luca sbadiglia}} '''Paolo''': Non è possibile. Uno fa tanti sacrifici per crescere i figli e questi ti danno solo delusioni. Guarda cosa ho trovato da Jonathan. <br />'''Luca''': Ohhh... 2 CD di Bob Dylan. Accipicchia ... è una tragedia. Se i Pooh fossero morti si rivolterebbero nella tomba... <br />'''Paolo''': Non dirlo neanche per scherzo. I Pooh sono immortali, mica come questo Bob Dali. <br />'''Luca''': Dylan. <br />'''Paolo''': Mio figlio che non sa riconoscere la buona musica, ma è roba da non credere. <br />'''Luca''': Guarda che Bob Dylan è una leggenda della musica leggera. È stato un mito per intere generazioni. <br />'''Paolo''': Ci vuole tanto a diventare un mito. Basta cantare cose senza senso. Guarda qua: Blo-blo-Blow... <br />'''Luca''': Blowin in the wind... è una canzona famosissima. Ha cambiato la storia. Blowin in the wind. Sai cosa vuol dire? Soffiando nel vento. <br />'''Paolo''': Allora vedi che questo Bobo oltre a essere ignorante è anche scemo? <br />'''Luca''': Perché? <br />'''LucaPaolo''': Cosa stai a soffiare se c'è già vento?
*'''Paolo''':{{NDR|parlando al telefono con Jonathan}}: Ma come fai a non capire. Te lo ripeto per l'ultima volta. Metti il robo nella cosa e ti metti l'affare nel coso. {{NDR|rivolgendosi a Luca}} Guarda che è duro. <br />'''Luca''': Aspetta aspetta, provo a spiegarglielo io {{NDR|gli passa il telefono}} Si Jonathan, ciao. Credo che tuo padre voglia dirti di infilare lo spinotto dentro il telefono, e poi metterti l'auricolare nell'orecchio. Lo spinotto bravo. Ha capito {{NDR|gli ridà il telefono}} <br />'''Paolo''': ... è un po' lento, ma poi ci arriva. Allora Jonathan, mi raccomando, cerca di nascondere il filo. E ricordati, se mi rovini il piano, vedi di non tornare a casa. A dopo ciao. <br />'''Luca''': Più che il padre, sembri il padrino {{NDR|imitando la voce del Padrino}} "Se rovini il piano vedi di non tornare a casa. Aho, ma che è sto piano, puoi dirlo anche a me ?" <br />'''Paolo''': Niente... è la professoressa di Jonathan che si è bevuta il cervello. Fa fare ai ragazzi oggi un compito dai tempi delle scimmie ai giorni nostri. <br />'''Luca''': Ma non è regolare. Una al massimo può interrogare sul programma dell'anno. <br />'''Paolo''': Macché ne so... dice che sono cose che sanno tutti e chi non le sa non passa. Allora io do una mano a mio figlio, lui si mette l'auricolare e io gli suggerisco le risposte via telefono. <br />'''Luca''': Paolo ma che schifo, è diseducativo. Tu non puoi fornire a tuo figlio i mezzi per imbrogliare nel compito in classe. <br />'''Paolo''': Guarda che io ci tengo all'educazione. Non glielo dato mica io il telefono. <br />'''Luca''': Se l'è pagato da solo... <br />'''Paolo''': Lo ha trovato in palestra...
*'''Paolo''': {{NDR|rivolgendosi a Luca}} Ma te ne vuoi stare zitto, che Jonathan è in classe e non può urlare {{NDR|Riprendedno a parlare al telefonocon Jonathan}} Dimmi. Il fratello gemello di Remo? Vediamo... Come fa di cognome questo Remo? <br />'''Luca''': La risposta è Romolo. <br />'''Paolo''': Vedi Jonathan, Remo non ha mai avuto fratelli. Questa è una domanda a trabocchetto. Scrivilo. Scrivilo, te lo dico io. <br />'''Luca''': Paolo, ma è Romolo. <br />'''Paolo''': È una domanda a trabocchetto, è un classico. Si vede che non te ne intendi di quiz. E poi ti sembra il modo di chiamare dei figlio Romolo e Remo? <br />'''Luca''': E come li chiami?? <br />'''Paolo''': Jonathan, Brad, Jonnhy, Frank, Mike... Dimmi la prossima Jonathan. Cosa? Vedi di parlare più forte. Sussurra ma più forte. Quante furono le giornate di Milano legate al nome di Radetzky? <br />'''Luca''': 5, 5 <br />'''Paolo''': 3, sono 3 giornate. Scrivi 3 <br />'''Luca''': Ma sono 5, 5 giornate di Milano. <br />'''Paolo''': Fidati, io so come vanno certe cose. Cosa ha fatto questo Radetzky? Ha dato un pugno all'arbitro? Gli hanno dato 5 giornate. Lui è andato in appello e la squalifica gliela hanno ridotta a 3. Fidati. Le cose finiscono sempre così <br />'''Luca''': Ascoltami. Io vado in ufficio prima di metterti le mani addosso. È la seconda volta che ti do la risposta giusta e tu gliene suggerisci una sbagliata. Allora, se non mi vuoi ascoltare, dimmelo. <br />'''Paolo''': Io ti ascolto, ma se non sei aggiornato, non sei aggiornato. Io non ti dico che le tue risposte sono sbagliate, ma sono più giuste le mie. Allora, la prossima ti ascolto. Se è giusta. <br />'''Luca''': Sono sempre giuste, sono sempre giuste. <br />'''Paolo''': Allora Jonathan. Tranquillo, vai alla prossima. Allora. In quale città ci fu un muro famoso fino all' '89? <br />'''Luca''': Berlino, Berlino. <br />'''Paolo''': Bubino, questa è un'altra domanda a trabocchetto. Un muro famoso. Ma si è mai visto?? Un muro è un muro. Non è che uno va da un muro gli dice "o signor muro, buongiorno, ho la foto di tutti i suoi mattoni, potrebbe farmi un autografo ??" Jonathan non ti preoccupare. Scrivi: non esiste nessun muro. <br />'''Luca''': La risposta è Berlino, Berlino {{NDR|urlando al telefono in mano a Paolo}} <br />'''Paolo''': Ma sta' zitto. Jonathan, è Luca che fa confusione. Però è abbastanza sicuro. Stavolta gli diamo retta. Il muro di... ?? {{NDR|rivolgendosi a Luca}} <br />'''Luca''': Berlino, Berlino {{NDR|Se ne va in bagno}} <br />'''Paolo''': {{NDR|aspettando che Luca sia entrato in bagno}} Merlino. Sì, Merlino, come il mago... {{NDR|Luca esce immediatamente dal bagno}}