Luigi Baldacci: differenze tra le versioni

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*La [[musica]] che si fa e si consuma oggi è in massima parte roba da pattumiera, ma d'altro canto il nulla nobile ed eroico della musica moderna si lascia sostituire in maniera massiccia dalla musica ottocentesca. (da ''Ottocento come noi. Saggi e pretesti italiani'')
*{{NDR|[[Bartolo Cattafi]]}} La sua poesia ha qualcosa delle combustioni di [[Alberto Burri|Burri]] o delle blasfeme solitudini di [[Francis Bacon|Bacon]]. (citato in ''Corriere della sera'', 20 gennaio 2007)
*Non saprei dire se il Novecento italiano abbia avuto o no narratori maggiori di [[Federigo Tozzi|Tozzi]]. Ma credo si possa affermare che il fronte di esperienze sul quale Tozzi ha lavorato, non sia stato portato più oltre in seguito. (citato in ''Tozzi moderno'', Torino, Einaudi, 1993)
*Tra le cose che non hanno capito le nostre sinistre – l'equivoco più tragico – è quello di aver creduto a una progressività del mondo arabo. (citato in ''Alberto Vigevani, la civiltà delle lettere'', ''Corriere della sera'', 31 marzo 2009)
*... così come in quasi tutte le opere della [[Patrizia Valduga|Valduga]], il rigido schema metrico, costituito dall'alternarsi obbligato di rime e misure sillabiche, serve all'autrice per poter incanalare la piena sensuale che traspare dalle sue [[poesia|composizioni poetiche]] e per attenuare il suo lessico estremamente crudo ed [[Erotismo|erotico]]. (in ''Nota introduttiva'' a [[Patrizia Valduga]], ''Medicamenta e altri Medicamenta'', Collezione di poesia, Torino, Einaudi, 1989 ISBN 8806116185)
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*Dopo aver annunciato al suo tempo il crepuscolo degli dei, [[Richard Wagner|Wagner]] fu il vero problema del Novecento e non bastò [[Igor Stravinskij|Stravinskij]] a raddrizzare il timone perché in Wagner c'era una perentorietà del negativo che incarnava meglio il moderno: la consapevolezza, dimostrata nella radice linguistica della sua musica, che tutte le rette confluivano a un punto solo, il nulla in cui è inghiottito Tristano {{NDR|Opera di Wagner}}.
*Nell'Ottocento è avvenuto il grande scollamento, la grande divaricazione tra l'autore e il pubblico, ma la sua lingua di base è anche l'unica che si sia continuato a parlare.
*È [[Luigi Pirandello|Pirandello]], coi ''Vecchi e i giovani'', a chiudere la partita sulla giustizia e sull'ingiustizia politicopolitica e sociale: il resto sarà populismo, da [[Ignazio Silone|Silone]] a [[Francesco Jovine|Jovine]]. Ma l'Ottocento, che del populismo fu il secolo, trasmise anche messaggi ambigui; e si torna a [[Giovanni Verga|Verga]], la cui ambiguità, appunto, fu fraintesa da [[Elio Vittorini|Vittorini]] come reazionaria.
{{NDR|Luigi Baldacci, ''Ottocento come noi. Saggi e pretesti italiani'', Rizzoli, 2003}}