Solone: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Epìdosis (discussione | contributi)
Epìdosis (discussione | contributi)
Aggiungo un originale greco
Riga 7:
*Impara a [[ubbidienza|ubbidire]] e imparerai a [[comandare]].<ref>Frase scritta da Solone in un angolo del tempio di Apollo a Delfi; citato in [[Luciano De Crescenzo]], ''Storia della filosofia greca. I Presocratici'', Mondadori, 2005, p. 20.</ref>
*Invecchio [[imparare|imparando]] ogni giorno molte cose.<ref>Citato in ''I lirici greci'', Bignami, p. 111.</ref>
:Γηράσκω δ'αεί πολλά διδασκόμενος.
*Sapendo [[tacere|taci]].<ref>Citato in Luciano De Crescenzo, op. cit., p. 18.</ref>
*Se avete patito angherie per la vostra viltà non date in qualche cosa agli dei la colpa di queste.<ref>Citato in ''I lirici greci'', Bignami, p. 99.</ref>
Line 13 ⟶ 14:
*Col desiderio delle cosce e della dolce bocca.<ref>Citato in [[Apuleio]], ''Sulla magia e con sua difesa'', EDIPEM, 1973.</ref>
*[[Conosci te stesso]].<ref>{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Attribuita a molti autori greci, tra cui lo stesso Solone.<br />Stando a quanto narrano [[Platone]] nel ''Protagora'', [[Marco Tullio Cicerone]] nel ''De oratore'', [[Senofonte]] nei ''Detti memorabili di Socrate'', [[Pausania il Periegeta|Pausania]] e [[Plutarco]], un giorno i [[w:Sette savi|sette savi]] si sarebbero riuniti a Delfi e avrebbero scritto a lettere d'oro questo motto nel tempio di Apollo. Tuttavia, stando a quanto riporta [[Giuseppe Fumagalli]], sembrerebbe che il reale significato della frase fosse stato frainteso. Tale frase infatti faceva parte di due versi che indicavano le norme etiche da rispettare nel tempio di Apollo. Questo verso, in particolare, invitava semplicemente i visitatori a chiarirsi bene le idee sulla domanda da porre all'oracolo, prima di interrogarlo. Tuttavia già nel IV secolo a.C. i versi non erano più interpretati in tal modo. Vedi anche [[w:Conosci te stesso|qui]].</ref>
:Γνω̃θιΓνῶθι σαυτόν.<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. {{Fumagalli|545|513}}.</ref>
*Le [[leggi]] sono come ragnatele, che rimangono salde quando vi urta qualcosa di molle e leggero, mentre una cosa più grossa le sfonda e sfugge.<ref>Citato in [[Plutarco]], ''Vite parallele''.</ref>
:La [[giustizia]] è come una tela di ragno: trattiene gli insetti piccoli, mentre i grandi trafiggono la tela e restano liberi.<ref>Citato nel finale del film ''Piazza delle cinque lune''.</ref>