José Saramago: differenze tra le versioni

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*E i marinai, domandò lei, Non è venuto nessuno, come potete vedere, Ma li avete ingaggiati, almeno, insistette lei, Mi hanno detto che di isole sconosciute non ce ne sono più e che, anche se ci fossero, non hanno nessuna intenzione di lasciare la tranquillità delle loro case e la bella vita delle navi da crociera per imbarcarsi in avventure oceaniche, alla ricerca dell'impossibile, come se fossimo ancora al tempo del mare tenebroso, E voi, che cosa gli avete risposto, Che il [[mare]] è sempre tenebroso, E non gli avete parlato dell'isola sconosciuta, Come avrei potuto parlare di un'isola sconosciuta, se non la conosco, Ma siete sicuro che esiste, Tanto quanto è tenebroso il mare. (da ''Il racconto dell'isola sconosciuta'')
*Essere un [[fantasma]] dev'essere questo, avere la certezza che la vita esiste, perché ce lo dicono quattro sensi, e non poterla vedere. (da ''Cecità'')
*[[Fernando Pessoa]] non riuscì mai a essere davvero sicuro di chi fosse, ma grazie al suo dubbio possiamo riuscire a sapere un po' di più chi siamo noi. (da postfazione a ''Il mondo che non vedo. Poesie ortonime'', di Fernando Pessoa, a cura di Piero Ceccucci, BUR, Milano, 2009)
*Ho imparato in questo mestiere che chi [[Comandare|comanda]] non solo non si ferma davanti a ciò che noi definiamo assurdità, ma se ne serve per intorpidire le coscienze e annullare la [[ragione]]. (da ''Saggio sulla lucidità'')
*Il [[viaggio]] non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna [[vista|vedere]] quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui [[passo|passi]] già fatti, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito. (da ''Viaggio in Portogallo'', p. 457)
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*Te l'immagini, una scala che prima ero capace di salire e scendere a occhi chiusi, così sono le frasi fatte, non hanno alcuna sensibilità per le mille sottigliezze semantiche, questa, per esempio, ignora la differenza tra il chiudere gli occhi ed essere ciechi. (da ''Cecità'')
*Trovarsi d'accordo non sempre significa condividere una ragione, la cosa più abituale è che un gruppo di persone si riuniscano all'ombra di un'opinione come se fosse un parapioggia. (da ''L'uomo duplicato'')
*[[Fernando Pessoa]] non riuscì mai a essere davvero sicuro di chi fosse, ma grazie al suo dubbio possiamo riuscire a sapere un po' di più chi siamo noi. (da postfazione a ''Il mondo che non vedo. Poesie ortonime'', di Fernando Pessoa, a cura di Piero Ceccucci, BUR, Milano, 2009)
 
{{intestazione|''Il secolo XIX'', a cura di Bia Sarasini, 25 febbraio 2003}}