Marino Moretti: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Marino Moretti==
*''Ha smesso il lutto. Un vestina chiara. | Beethoven, terza pagina. Un sorriso | nell'ombra. S'è levata d'improvviso | con quel sorriso nella bocca amara. || Ha sonato di nuovo. La sua testa | ferma fra le candele. "Non dovete | cedere." Sguardo. "Pallide, inquiete | mani..." E la mano che più soffre è questa''. (da Poesie scritte col lapis, ''La maestra di piano'')
 
*''Quando l'[[anima]] è stanca e troppo sola | il [[cuore|cuor]] non basta a farle compagnia, | si tornrrebbe discoli per via, | si tornerebbe scolaretti a scuola''. (da Poesie scritte col lapis, ''La signora Lalla'')
 
*''S'alzan gli accenti sonori | delle più gaie canzoni | dai verdi rossi festoni | e dagl'intrepidi cuori. || E s'ode insieme una schiera | di donne cantilenare | nel breve cielo che pare | un cielo di primavera''. (da Sentimento, ''Vendemmia'', Edizioni Sandron)
*Tu {{NDR|[[Giuseppe Prezzolini|Prezzolini]]}} e [[Giovanni Papini|Papini]] avete insegnato tante cose in mezzo secolo e negli ultimi tempi ancor più che nei primi: tutta Italia dovrebbe esservene grata. (citato in ''Marino Moretti, Giuseppe Prezzolini, Carteggio. 1920-1977'', a cura di Michele Ferrario, Ed. di Storia e Letteratura, 1995)
 
*Via, non farmi dire che gli [[Uomo (genere)|uomini]] sanno tutto e non sanno niente, mentre le [[donna|donne]] non sanno niente e sanno tutto. (da ''Racconti scelti'', p. 102)