Anonimi spartani: differenze tra le versioni

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[[File:Mani Flag (Greece).svg|thumb|La bandiera della Maina col motto «Νίκη ἢ Θάνατος - Ἢ τὰν ἢ ἐπὶ τᾶς» (''Vittoria o morte - con lo scudo o sullo scudo'')]]
* {{NDR|In risposta ai concittadini che gli chiedevano come andavano le cose ad [[Atene]], dove era stato poco prima}} Ad Atene va bene tutto<ref>Il senso, come spiega Plutarco (236 C), è che gli Ateniesi giudicavano tutto lecito e non si vergognavano di nulla, nemmeno di svolgere pubblicamente attività per uno Spartano così disdicevoli come vendere pesce salato e leccornie varie, raccogliere tasse od offrire la propria merce.</ref>. (236 B-C)
* {{NDR|Una madre spartana rivolgendosi alle vicine durante una pubblica processione, dopo che le era stato annunciato che suo figlio aveva vinto una battaglia ma era moribondo per le molte ferite riportate}} Amiche, è cento volte meglio vincere in battaglia e morire che vincere ad Olimpia e sopravvivere<ref name=Lac>Questa citazione tradizionalmente viene posta in un opuscolo separato chiamato ''Lacaenarum Apophthegmata'', che raccoglie le citazioni delle donne spartane, in gran parte anonime.</ref>. (242 A-B)
* {{NDR|Gli Spartani Buli e Sperchi, in risposta al generale persiano [[w:Idarne (figlio)|Indarne]] che li invitava a fermarsi alla corte persiana e che prometteva loro gli stessi onori dei più stretti collaboratori del re [[Serse I|Serse]]}} Ci sembra che tu non ti renda conto del valore della [[libertà]]: nessun uomo di buon senso sarebbe disposto a cederla, neppure in cambio del regno di Persia. (235 F-236 A)
* {{NDR|In risposta a chi gli chiedeva se la via che portava a Sparta fosse sicura}} Dipende da che tipo sei: i leoni da noi vanno dove vogliono, le lepri finiscono in padella. (234 D)
* {{NDR|In risposta a chi gli chiedeva cosa sapeva fare il poeta [[Tirteo]]}} È capace di infiammare il cuore dei giovani. (235 E-F)
* {{NDR|Una madre spartana porgendo lo scudo al figlio}} Figlio mio, torna o con questo o sopra questo<ref name=Lac/><ref>Letteralmente "O figlio, con questo o sopra questo". Il significato solitamente attribuito alla frase è che uno Spartano deve tornare vittorioso con lo scudo oppure morire ed essere riportato indietro sullo scudo, ma è possibile che intenda anche che uno Spartano deve morire nel posto assegnatogli, e quindi cadere sul proprio scudo quando viene colpito a morte (traduzione, p. 218). Questa frase, che Stobeo (III, 7, 30) attribuisce a [[Gorgo]], è una delle più famose riguardanti Sparta, ed è divenuta anche il motto della [[w:Maina (penisola)|Maina]].</ref>. (241 F)
:Τέκνον, ἢ τὰν ἢ ἐπὶ τᾶς.
* {{NDR|In risposta ad un tale che invidiava la fortuna del ricchissimo armatore navale Lampi di Egina}} Non mi interessa una felicità appesa alle sartie. (234 E-F)
* {{NDR|Una madre spartana indicando i suoi quattro splendidi figli ad una donna della Ionia che si vantava di una tela di grande valore che aveva tessuto}} Queste devono essere le occupazioni di una donna virtuosa: è di questo che dobbiamo andare fiere e vantarci<ref name=Lac/>. (241 D)
* {{NDR|In risposta ad un tale che gli chiedeva perché non aveva ammazzato un nemico inerme quando era stato suonato il segnale della ritirata}} Perché è più importante [[Ubbidienza|obbedire]] al comandante che uccidere. (236 E)
* {{NDR|Non riuscendo a mettere dritto in piedi un [[cadavere]]}} Perdìo, ci manda qualcosa dentro. (234 F)
* {{NDR|Sentendo un oratore srotolare lunghi [[Periodo|periodi]]}} Perdìo, ha del coraggio quest'uomo! Come avvolge bene la lingua attorno al vuoto! (235 E)
* {{NDR|In risposta ad un tale che si vantava della sua arte [[oratoria]]}} Per gli dèi, non c'è e non ci può essere un'arte che non si fondi sulla [[verità]]. (233 B)
* {{NDR|In risposta agli Ateniesi, che, durante le trattative di resa del 404 a.C., chiedevano di mantenere il controllo dell'[[w:Samo (isola)|isola di Samo]]}} Prima riprendete possesso di voi stessi, e poi potrete chiedere di controllare gli altri. (233 D)
* {{NDR|In risposta ad un mendicante che gli chiedeva la carità}} Se ti do del denaro, sarai invogliato a chiederne ancora. La colpa del tuo comportamento è di chi per primo ti ha dato dei soldi e ti ha incoraggiato a non lavorare. (235 D-E)