Francesco Petrarca: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Francesco Petrarca==
*A che ti giova insegnare agli altri [...], se intanto tu per primo non ascolti te stesso? (dalla ''Lettera a Cicerone'', nella raccolta delle ''Familiares'')
*Ciò che ero solito [[amore|amare]], non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità. È proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: "Ti odierò, se posso; se no, t'amerò contro voglia"<ref>Cfr. [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]], [[Amores]] 3,11b,3: odero, si potero; si non, invitus amabo. («Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado»).</ref>. (da ''Ascesa al Monte Ventoso'')
*{{NDR|[[Salerno]]}} Fonte della medicina, e di un nobilissimo ginnasio, dove facilmente emerge ogni disciplina delle lettere.
:''Medicinæ fontem, ac gymnasium nobilissimum, ubi feliciter litterarum omnium disciplina consistit.'' (citato in'' [http://books.google.it/books?id=1vkeAAAAIAAJ&q=Salernum+medicinae+fontem,ac+gymnasium+nobilissimum&dq=Salernum+medicinae+fontem,ac+gymnasium+nobilissimum&hl=it&ei=_g_BTvWNDNG5hAfPoby0BA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CC0Q6AEwAA La Chronique médicale, Volume 13])