Indro Montanelli e Mario Cervi: differenze tra le versioni
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===''L'Italia degli anni di fango''===
*Al PSI non mancava in un momento cruciale
*Tra tante celebrità, nessuno fece caso ad un senatore, anzi ad un ''senatur'', che la Lega lombarda era riuscita a portare a Palazzo Madama (insieme a un deputato, l'architetto Giuseppe Leoni, a Montecitorio). Si chiamava [[Umberto Bossi]] e pareva destinato, con la sua pronuncia brianzola e le sue cravatte da bar dello sport, a far magra figura tra gli incalliti marpioni.
*Negli anni del PCI avanzante e degli osanna tributati da turbe estasiate d'intellettuali e di giornalisti a [[Enrico Berlinguer]], [[Giuseppe Saragat|Saragat]] era trattato dai più con la sufficienza caritatevole dovuta a un personaggio superato e un po' patetico, nelle idee e negli ideali. Uno che non aveva capito quali scintille di rinnovamento, di mutazione, e di fecondo avvenire, vi fossero nell'universo marxista, sotto le bandiere rosse con falce e martello. La stessa sufficienza – ma per lui meno caritatevole – era riservata a Mario Scelba (si spegnerà nell'ottobre del 1991, novantenne) che aveva l'imperdonabile colpa d'essersi opposto, con la sua forza di carattere e con la sua Celere, ai generosi fautori del progresso che volevano modellare l'Italia sull'esempio dell'[[Unione Sovietica]] (quella di Stalin, per intenderci). Entrambi arnesi d'archeologia politica, secondo le sinistre, morti prima di morire. Invece era archeologia politica il comunismo. Saragat non assistette al suo crollo, ma in cuor suo aveva sempre saputo che quel giorno sarebbe venuto.
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