Indro Montanelli e Mario Cervi: differenze tra le versioni

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===''L'Italia degli anni di fango''===
*Al PSI non mancava in un momento cruciale - o almeno così parve - il vigore del suo leader. Gli venne invece meno, il 24 febbraio 1990, uno dei suoi personaggi simbolici, il vegliardo [[Sandro Pertini]]: che si spense quietamente, dopo le tante tempeste d'una lunga, coraggiosa e onesta vita, e dopo tante impennate generose. Era stato, nei suoi anni al Quirinale, più il nonno che il padre della Patria: del nonno aveva il piglio, con la sua pipa, le sue sgridate, le sue lodi, i suoi baci: anche con qualche sua intemperanza bizzosa, mai cattiva. Gli italiani lo rimpiansero con affetto fervido e spontaneo. All'estremo saluto - solenne e commosso - che l'Italia diede al socialista cristallino e al Presidente indimenticabile, mancò, per renderlo più toccante, solo una presenza: quella di Sandro Pertini, se avesse potuto seguire il suo funerale.
*Tra tante celebrità, nessuno fece caso ad un senatore, anzi ad un ''senatur'', che la Lega lombarda era riuscita a portare a Palazzo Madama (insieme a un deputato, l'architetto Giuseppe Leoni, a Montecitorio). Si chiamava [[Umberto Bossi]] e pareva destinato, con la sua pronuncia brianzola e le sue cravatte da bar dello sport, a far magra figura tra gli incalliti marpioni.
*Negli anni del PCI avanzante e degli osanna tributati da turbe estasiate d'intellettuali e di giornalisti a [[Enrico Berlinguer]], [[Giuseppe Saragat|Saragat]] era trattato dai più con la sufficienza caritatevole dovuta a un personaggio superato e un po' patetico, nelle idee e negli ideali. Uno che non aveva capito quali scintille di rinnovamento, di mutazione, e di fecondo avvenire, vi fossero nell'universo marxista, sotto le bandiere rosse con falce e martello. La stessa sufficienza - ma per lui meno caritatevole - era riservata a Mario Scelba (si spegnerà nell'ottobre del 1991, novantenne) che aveva l'imperdonabile colpa d'essersi opposto, con la sua forza di carattere e con la sua Celere, ai generosi fautori del progresso che volevano modellare l'Italia sull'esempio dell'[[Unione Sovietica]] (quella di Stalin, per intenderci). Entrambi arnesi d'archeologia politica, secondo le sinistre, morti prima di morire. Invece era archeologia politica il comunismo. Saragat non assistette al suo crollo, ma in cuor suo aveva sempre saputo che quel giorno sarebbe venuto.
*Libero com'è da ossessioni elettoralistiche, [[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]] fronteggia come meglio può le scadenze politiche e le emergenze economiche, prima tra tutte la disoccupazione. Ha conseguito risultati notevoli nella difesa della lira e nella lotta all'inflazione giovandosi peraltro d'una congiuntura internazionale che è contrassegnata sia dalla recessione, sia da una relativa stasi dei prezzi. I banchieri e finanzieri del governo traghettatore sanno il loro mestiere, e sembrano sulla buona strada per domare l'inflazione italiana. Sta a vedere come riusciranno a domare la rivoluzione italiana, e le tante controrivoluzioni che sotterraneamente le si stanno opponendo. Il futuro è già cominciato, ma nessuno sa come proseguirà.