Enrico Berlinguer: differenze tra le versioni

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*Accanto alla falce e al martello, Berlinguer ha molti altri strumenti di lavoro, con una carica di realismo che mi sembra notevole. ([[Giulio Andreotti]])
*Fu Ignazio Pirastu, al tempo responsabile della Commissione Sport del Pci, a farci arrivare l'inattesa notizia: per Berlinguer dovevamo andare in Cile. E voleva lo sapessimo. Per il segretario del Pci non sarebbe stato giusto che la Coppa finisse nelle mani del Cile del regime-Pinochet piuttosto che nelle nostre. Da lì in poi la strada verso la partenza si fece in discesa. Fu come un liberatutti. Il governo Andreotti disse che lasciava libero il Coni di decidere, quest'ultimo lasciò libera la Federazione e di fatto ci ritrovammo a Santiago, liberi di vincere. Grazie a Berlinguer. ([[Adriano Panatta]])
*Per i "«falchi"» del [[Partito Comunista Italiano|Pci]], ligi a Mosca, Berlinguer era ormai un personaggio scomodo e pericoloso, da quando aveva cominciato ad allentare gli ormeggi che lo legavano alla casa-madre. Gli era perfino scappato di dire in una intervista che voleva per l'Italia un regime comunista, ma sotto l'ombrello della Nato, che la tenesse al riparo dalle soperchierie del padrone sovietico. ([[Indro Montanelli]])
*Il pensiero di Enrico Berlinguer è oggi più che mai attuale: la questione morale è una grande questione politica, indispensabile per trasformare la società italiana. ([[Oliviero Diliberto]])
*''Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona''. ([[Giorgio Gaber]])