Michel Foucault: differenze tra le versioni

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*La morte è un supplizio nella misura in cui non è semplice privazione del diritto di vivere, ma occasione di calcolate sofferenze. (da ''Sorvegliare e punire'', 1975)
*Mai la [[psicologia]] potrà dire la verità sulla [[follia]], perché è la follia a detenere la verità della psicologia. (da ''Malattia mentale e psicologia'', traduzione di F. Polidori, Cortina Raffaello, 1997)
*Saranno i [[Giornale|giornali]] a riprendere nella loro cronaca il grigiore di delitti e punizioni. La spartizione è fatta, che il popolo si spogli dell'antico orgoglio dei suoi crimini. (da ''Sorvegliare e punire''; citato in ''la Repubblica'', 8 febbraio 2008)
*Nei periodi ellenistico e imperiale, il concetto socratico del «prendersi cura di sé» divenne un tema filosofico comune, universale. La «cura di sé» fu accettata da Epicuro e dai suoi seguaci. dai cinici, dagli stoici come Seneca, Gaio Musonio Rufo, Galeno. i pitagorici si interessarono molto al concetto di una vita ordinata e comunitaria. La cura di sé non costituiva una raccomandazione astratta, ma una attività ampiamente diffusa, una rete di obblighi e servigi resi alla propria anima. (''Tecnologie del sé. in Un seminario con Michel Foucault - Tecnologie del sé''. Torino, Boringhieri, 1992. p. 23)
*Saranno i [[Giornale|giornali]] a riprendere nella loro cronaca il grigiore di delitti e punizioni. La spartizione è fatta, che il popolo si spogli dell'antico orgoglio dei suoi crimini. (da ''Sorvegliare e punire''; citato in ''la Repubblica'', 8 febbraio 2008)
*Secondo me, oggi il movimento omosessuale ha bisogno più di un'arte di vivere che di una scienza o di una conoscenza scientifica (o pseudoscientifica) della sessualità. La sessualità fa parte dei nostri comportamenti. Fa parte della libertà di cui godiamo in questo mondo. La sessualità è qualcosa che creiamo noi stessi – è una nostra creazione, assai più che la scoperta di un aspetto segreto del nostro desiderio. (da ''Michel Foucault, un'intervista: il sesso, il potere e la politica dell'identità'', in ''Archivio Foucault. Interventi, colloqui, interviste'', a cura di Alessandro Pandolfi, traduzione di Sabina Loriga, Feltrinelli, Milano, 1996, vol. III)
*Sono un artificiere. Fabbrico qualcosa che alla fin fine serve a un assedio, a una guerra, a una distruzione. Io non sono per la distruzione, ma sono a favore del fatto che si possa passare, che si possa avanzare, che si possano abbattere i muri. (da ''«Io sono un artificiere»'', giugno 1975, in ''Conversazioni. Interviste di Roger-Pol Droit'', a cura di Fabio Polidori, Mimesis Edizioni, 2007)