Dialettica dell'illuminismo: differenze tra le versioni

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*L'idea dell'uomo, nella storia europea, trova espressione nella distinzione dall'[[animale]]. Con l'irragionevolezza dell'animale si dimostra la dignità dell'uomo. Questa antitesi è stata predicata con tale costanza e unanimità da tutti gli antenati del pensiero borghese – antichi ebrei, stoici e padri della Chiesa – e poi attraverso il Medioevo e l'età moderna, che appartiene ormai, come poche altre idee, al fondo inalienabile dell'antropologia occidentale. Essa è ammessa anche oggi. I behavioristi se ne sono scordati solo in apparenza. Che essi applichino agli uomini le stesse formule e i risultati che essi stessi, liberi da catene, ottengono, nei loro orrendi [[sperimentazione animale|laboratori fisiologici]], da animali indifesi, conferma la differenza in forma particolarmente malvagia. La conclusione che essi traggono dai corpi mutilati degli animali non si adatta all'animale in libertà, ma all'uomo odierno. Egli prova, facendo violenza all'animale, che egli, ed egli solo in tutta la creazione, funziona – liberamente e di sua propria volontà – con la stessa cieca e automatica meccanicità dei guizzi convulsi delle vittime incatenate che il tecnico utilizza ai propri scopi. Il professore alla tavola anatomica li definisce scientificamente riflessi […]. All'uomo appartiene la ragione del decorso spietato; l'animale, da cui trae le sue illazioni sanguinose, ha solo il terrore irragionevole, l'istinto della fuga, che gli è preclusa.
*Non si tratta di conservare il [[passato]], ma di realizzare le sue speranze.
*Al [[fascista]] è difficile rivolgersi. Che un altro prenda la parola, gli appare già come un'interruzione sfrontata. È inaccessibile alla [[ragione]], poiché la vede solo nella capitolazione dell'altro.
 
 
==Bibliografia==