P. G. Wodehouse: differenze tra le versioni

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Il fatto cominciò veramente quando io ritornai ad Easeby, la residenza di mio zio, nello Shroipshire. Passavo lì una settimana e poco più come generalmente facevo in estate, e avevo dovuto interrompere la mia [[visita]], e correre a Londra a trovarmi un nuovo domestico.<br>
{{NDR|P. G. Wodehouse, ''Avanti, Jeeves!'', traduzione di [[Silvio Spaventa Filippi]], Bietti}}
 
===''Il codice dei Wooster''===
Allungai una mano fuori dalle coperte e suonai il campanello per chiamare Jeeves.<br />
— Buona sera, Jeeves.<br />
— Buon giorno, signore.<br />
Questo mi sorprese.<br />
— È giorno?<br />
— Sì, signore.<br />
— Ne sei sicuro? Mi pare molto buio fuori.<br />
— C'è la nebbia, signore. Se ben rammentate, siamo in autunno ormai, nella stagione delle nebbie e della saporosa ubertà.<br />
— Eh? Oh! Sì, capisco. Beh, sia quel che sia, preparami uno di quei tuoi tonici super per rimettermi in piedi, per favore.<br />
— Ne ho uno già pronto, signore, in frigorifero.<br />
Jeeves spari dalla stanza e io mi tirai su a sedere sul letto con quella sensazione piuttosto spiacevole che si prova, talvolta, di dover morire nel giro di cinque minuti. La sera precedente avevo offerto al Drones una piccola cena in onore di Gussie Fink-Nottle, quale caloroso saluto in vista delle sue ormai imminenti nozze con Madeline, figlia unica di Sir Watkyn Bassett, C.B.E. e queste serate si pagano care. A dire il vero, appena prima che entrasse Jeeves, avevo sognato che un buontempone mi stava conficcando dei chiodi nella testa, non però i soliti chiodi piccolini bensì grosse punte arroventate.<br />
Jeeves tornò con il beveraggio. Io lo buttai giù per il boccaporto e dopo aver subito l'inevitabile ma momentaneo disagio caratteristico dei tonici mattutini da lui brevettati, vale a dire sentirti balzar per aria il cucuzzolo della testa mentre gli occhi ti schizzano dalle orbite e vanno a rimbalzare come palle da tennis sulla parete opposta, mi sentii molto meglio. Sarebbe stato esagerato sostenere che ormai Bertie era tornato in forma, ma almeno era scivolato nel reparto convalescenti e si sentiva in vena di fare due chiacchiere.<br />
 
{{NDR|P. G. Wodehouse, ''Il codice dei Wooster'', traduzione di M. Buckwell Gislon, Mursia}}
 
===''La conquista di Londra''===