Isabella Santacroce: differenze tra le versioni

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'''Isabella Santacroce''' (1970 – vivente), scrittrice italiana.
 
== ''Amorino'' ==
*La [[sofferenza]] è il tramite del fallimento.
*"Sono certa abbiano emerso terribili lamenti, non li avete uditi?" ho risposto alla signora Mansfield: "signora Mansfield non abbiamo udito nulla, ora però viviamo nelle loro grida". Quando la signora Mansfield ha stretto le mie mani, ho capito quanto la falsità sia raffigurazione della verità umana.
*Ho paura di essere un'incantatrice del male per ipnotizzare il bene, disarmarlo e ucciderlo. la scrittura è il mio flauto magico. È il male l'incantatore, flauto magico, ipnotizzatore di bene, è il bene il serpente.
*Dio ha inventato tutto, anche la scienza che lo deride.
*Non è suo figlio a portarla alla pazzia, ma il pensiero d'essere stata lei a partorirlo. Una madre partorisce se stessa.
*Dio sale dal basso.
*È nel peccato la più grande richiesta d'amore.
*I miracoli: solo in loro s'intravede la vita. È così che si mostra, un suo accenno pronto a lasciarci.
*Le carezze mangiano il cuore degli altri.
*I giorni non terminano, rimangono dove nessuno sospetta. Si nascondono nelle pareti, negli oggetti, in tutto ciò che è privo di carne continuano a esserci per sorvegliarci. Sentinelle insapute, detentrici dell'inganno dei minuti che passano. I giorni sono il pensiero di Dio che ci guarda, impassibile.
*Il mondo è un termine eterno.
*Baciarsi è sospendersi, è oltrepassare la terra.
*Bevo ancora, voglio far barcollare la mia purezza, farla scivolare dalla mia testa.
*Penso a come sarebbe stata la mia vita se avessi avuto delle braccia attorno nei momenti di tempesta.
*Io odio l'amore, parlo sempre male di lui, perché è il luogo dove sono stata uccisa. Sono stata uccisa ad Amore, sai dov'è? È un paese piccolo, senza finestre, dove i sogni diventano incubi all'improvviso, e un sorriso diventa un ghigno, all'improvviso.<br />Io ho paura dell'amore, perché non c'è altro che amo.<br />Io amo Amore, quel paese piccolo, senza finestre, che mi ha ucciso.
*Cerco dolcezza nella violenza, negli abbracci che mi strappano da me, cerco nell'invasione spazio per svuotarmi dall'abbandono.
*Mentire: sfigurare il volto dell'onestà.
*Mi ascolti? Rimani con me. Non voglio rimanere sola.<br />Mi chiamo Isabella, e tu come ti chiami? Dimmi che mi ami, che non sarò mai sola, che resterai con me, e che mi salverò.
*Sentirai sul tuo viso il mio respiro. Lo senti? Sono vicino a te ora. Non avere paura. La morte è calda. La morte è un rumore che finisce.
*L'amore è questo: un cuore che ringhia.<br />Tutto l'amore, anche quello dolcissimo, quello vero che è eterno, pronto a morire per salvare chi ama, è un cuore che ringhia.
*Niente di ciò che appare, in verità, si mostra.
*Esistono istanti irremovibili più di statue secolari, monumenti d'intensità dove i discorsi somigliano all'inutilità del dolore.
*Ero in un altrove sconfinato, nell'immobilità di un salto.<br />Ero davanti a me stessa, e non mi guardavo.<br />Vorrei piangere così tanto da allagarmi.
*Esiste una somiglianza perfetta in chi ha lo stesso sangue che scorre, fermissimo. È questo il problema: continuare chi ci ha distrutto.
*Se tu fossi qui, aprirei le pareti con due endecasillabi.<br />Se tu fossi qui, io sarei sola.
*Io sono l'assente, sono le pareti di una stanza occupata da altri.
*Ieri. Sempre ieri. C'è sempre uno ieri. Qualsiasi giorno ha uno ieri. Oggi ha uno ieri. Domani lo avrà. Domani è un passo. Oggi è un vuoto. Ieri è una lapide.
*Scrivere è straziante, perché straziante è il mutismo delle parole. Posso abbandonarle e loro rimangono zitte, a guardarmi imploranti.
*Vorrei conficcarmi nella terra, e sbocciare di continuo.
*Nella semioscurità diventiamo l'abisso del nostro nome. Ogni nome ha un abisso, che nella semioscurità si apre. I nostri nomi germogliano nella penombra.
*I delitti impuniti sono proprietà divina.
*Sento sempre l'abbandono, anche quando una foglia che guardo cade, e un soffio la rapisce portandola lontano.
*C'è qualcosa di enorme nell'immobilità delle forme di vita, così come negli oggetti che della vita nulla posseggono, è in loro una resistenza alla morte dei giorni che è tutto. Forse altro non esiste oltre alla morte dei giorni, neppure la morte.
*Io morirò, come nessuno. Io morirò, amata.
*L'amore, allargata solitudine.
*Vorrei un'alba di baci, una quiete che scende dall'alto e mi stringe, sogni che arrivano in questa tempesta di fango, una pioggia sottile d'amore fortissimo. Abbracciatemi.<br />Abbracciatemi, fatemi uscire da questa bufera, tagliate i fili che legano il mio collo all'orrendo. Liberatemi. Che io sia profumo, un'essenza di sole.<br />Fatemi diventare la luce che ho spento.<br />Fatemi diventare un fiore.
*La notte, potenza di ombre scavate nei buchi del vuoto. La notte è l'urna dei mostri, il cimitero impalpabile degli orrori sepolti.
*Madre mia parlami adesso mentre il dolore diluvia. Se tu fossi qui, in questa pioggia di pianto, di te le braccia vorrei, per salvarmi dall'annegamento. Sollevami.
*Io non so cosa sia la pazzia. Forse è un suono che si muove nelle orecchie. Forse è una mente che continuamente grida. La pazzia è una mente che continuamente grida, e nessuno la sente. Forse già sono pazza, vedo le cicatrici nei fiori.
*Per sempre, dire sempre per sempre, quante volte lo scrivo, per sempre, ma è sempre tutto finito.
*Non so cosa sarà di me, non so quanto potrò ancora resistere, so solamente che qualsiasi cosa accada, continuerò a cercare per sempre il candido, di un bacio felice.
*Sorge mai in te il desiderio dell'amore?
*Io non avevo paura, io sono salva, perché già perduta.
*Esistono attimi che non appartengono al tempo, di loro nessuno si accorge. Hanno secondi che durano più di un millennio. Sono lance di orari spezzati da creature nascoste nell'aria, che li vivono al nostro posto non lasciandoci nulla in memoria.
*I ricordi sono morti che rinascono, e tu rinasci sempre, sei mia figlia ora, ti ho nel ventre.
*È tardi, è tardi sempre, anche all'inizio. Qualsiasi inizio è già un ritardo, perché tutto inizia terminando di continuo.
 
== Bibliografia ==