Simone Weil: differenze tra le versioni

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*La [[creazione]]: il bene frantumato e disseminato attraverso il male. (p. 80)
*Il [[male]] è l'illimitato, ma non è l'infinito.<br />Solo l'infinito limita l'illimitato. (p. 80)
*Il male immaginario è romantico, variato; il male reale tetro, monotono, desertico, noioso. Il [[bene]] immaginario è noioso; il bene reale è sempre nuovo, meraviglioso, inebriante{{sic|inebbriante}}. (p. 80)
*Solo compiendolo si ha l'esperienza del [[bene]].<br />Si ha l'esperienza del male solo vietandoci di compierlo; o, se lo si è compiuto, pentendosene.<br />Quando si compie il male, non lo si conosce, perché il male fugge la luce. (p. 82)
*I [[santo|santi]] (i quasi santi) sono più esposti degli altri al [[diavolo]], perché la reale conoscenza che posseggono della propria miseria rende loro la luce ''quasi'' intollerabile. (p. 85)
*L'agonia è la suprema notte oscura della quale anche i perfetti hanno bisogno per l'assoluta purezza; per questo, meglio sia amara. (p. 86)
*Ci si stupisce che il dolore non nobiliti. Perché, quando si pensa ad un infelice, si pensa alla sua [[infelicità]]. Ma l'infelice non pensa alla sua infelicità; ha l'anima colma di qualsiasi pur minimo sollievo che gli sia concesso desiderare. (p. 89)