Daniel Pennac: differenze tra le versioni

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*In altri termini, una bugia. dal canto suo, il professore preferisce spesso questa verità ritoccata a una confessione troppo brutale che incrinerebbe la sua autorità. Lo scontro frontale è evitato, lo studente e l'insegnante trovano il loro tornaconto in questo passo a due diplomatico. Quanto al voto, la tariffa è nota: compito non consegnato uguale zero. (II, 15, p. 63)
*Nel [[deserto]] il tentatore non è il diavolo, è il deserto stesso: tentazione naturale di tutti gli abbandoni. (II, 21, p. 83)
*È la velocità di incarnazione a distinguere clorocoloro che vanno bene da coloro che hanno qualche difficoltà. Questi, come viene rimproverato loro dai professori, sono spesso altrove. Si liberano più faticosamente dell'ora precedente, cincischiano in un ricordo o si proiettano in un qualsiasi desiderio di altro. (III, 5, p. 102)
*Ogni [[studio|studente]] suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri [[musicista|musicisti]] e trovare l'[[armonia]]. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo [[Triangolo (strumento musicale)|triangolo]] che sa fare solo tin tin, o lo [[scacciapensieri]] che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il [[piacere]] dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la [[musica]], forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini (III, 7, p. 107-108)
*E perché non imparare questi testi a memoria? In nome di che cosa non appropriarsi della letteratura? Forse perché non si fa più da tanto tempo? Vorremmo lasciare volar via pagine simili come foglie morte solo perché non è più stagione? È davvero auspicabile non ''trattenere'' simili incontri? Se questi testi fossero persone, se queste pagine eccezionali avessero volti, dimensioni, una voce, un sorriso, un profumo, non passeremmo il resto della vita a morderci la mani per averli lasciati scappare via? Perché condannarci a conservarne solo una traccia che sbiadirà fino a essere solo il ricordo di una traccia... (III, 12, p. 122)